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Milan, il cambio di rotta deve partire dalla testa

Vincenzo Montella, tecnico del Milan, foto @acmilan
Del match di ieri deve preoccupare soprattutto la mentalità. Il Milan ha giocato una partita scialba, nonostante le molte motivazioni per avere fame.

Stefano Bressi

Ancora una prestazione deludente, ancora un Milan poco convincente. Ieri sera contro l'AEK Atene è andato in scena un match che è sembrato surreale, soprattutto considerando il paragone con ciò che diversi anni fa era successo in quello stesso stadio a dei giocatori in maglia bianca con lo stemma del Milan sul petto. Gli uomini di Vincenzo Montella hanno fornito una prestazione, l'ennessima, seriamente preoccupante. Nel primo tempo i greci, squadra decisamente modesta rispetto al Milan, ha surclassato la squadra meneghina. I dati dicono che il parziale dei tiri in porta era di 8 a 2. E quelli rossoneri tutti fuori. Incredibile. Il tutto diventa ancora più grave se si pensa a quante motivazioni ci potevano essere nel far bene.

Il problema di questa squadra, infatti, oltre che la tecnica, sembra essere la mentalità. Per l'ennesima volta è scesa in campo una squadra molle, incapace di imporsi sull'avversario e di condurre la partita. Eppure le motivazioni per aggredire subito il match da grande squadra c'erano tutte. In primis proprio la storia milanista. Si è parlato a lungo delle Champions League vinte ad Atene e di quelle gloriose squadre, ci si aspettava una reazione d'orgoglio da parte del Milan, così che si dimostrasse che questa squadra può tornare a competere in Europa. L'effetto è stato l'opposto. Per non parlare dei tantissimi tifosi presenti allo stadio, che hanno affrontato la trasferta per star vicino alla squadra e alcuni nel pre-partita hanno anche subito delle ferite da parte dei greci.

Ma mettendo da parte i sentimentalisimi, le motivazioni non mancano comunque. Questa squadra appena cinque giorni prima aveva perso contro la Juventus l'ennesima gara della stagione, giocando anche discretamente. Quella di ieri era un'occasione per mettere a tacere diverse voci, per dare una prova di forza. Il Milan è invece parso come un agnellino. Inoltre vincendo si poteva ottenere la qualificazione, che avrebe permesso di affrontare con più calma i prossimi impegni, concentrandosi sul campionato. Niente di tutto ciò.

La sensazione, dunque, è che il problema della squadra sia soprattutto mentale. Leonardo Bonucci e Riccardo Montolivo, i due "capitani" della squadra e tra i più positivi ieri sera, nel post partita non hanno mancato di sottolineare proprio questo: bisogna tirare fuori la personalità. Non è più accettabile vedere un Milan che scende in campo contro squadre decisamente inferiori e non riesca a tenere la palla tra i piedi.

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