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Mihajlovic: “Resto? Non so”, poi la rettifica. Tutto in dieci gare

Sinisa Mihajlovic Milan
In conferenza ha rettificato: io resterei, ma se mi cacciano… facendo capire che sono tutti con lui, meno Berlusconi. Nubi all'orizzonte. Il gruppo vuole finire alla grande

Edoardo Colombo

Resta con noi, non ci lasciare. Il mittente di questo messaggio sono i tifosi e i giocatori del Milan, il destinatario è lui: Sinisa Mihajlovic. Il serbo, l’estate scorsa, ha accettato di prendere in mano una patata bollente. Miha ha scelto di allenare il Milan, e questa, forse, è stata la sua più grande colpa. Insomma, n’è valsa la pena? Indipendentemente da come andrà a finire, per Mihajlovic, a fine stagione si aprirà un mondo. Le prossime partite sentenzieranno la verità sul futuro del serbo: in caso di vittorie, di un miglioramento sul piano estetico e, non per ultima, la vittoria in Coppa Italia, Mihajlovic salverebbe la sua panchina. Altrimenti? In caso contrario, se la sconfitta di Sassuolo porterà negatività e sconfitte, arriverebbe, puntuale, il benservito di Berlusconi. Il presidente, col tempo, è diventato un padrone distante, ma avvezzo a cambiare ogni anno guida tecnica. Insomma, a Milanello non c’è mai pace.

Mihajlovic non è perfetto, sia chiaro. Certo, ha diversi meriti: ha creato una squadra cinica e quadrata, fatta a sua immagine e somiglianza. I giocatori corrono, non mollano un pallone e sono più ordinati. Bene, fatta la legge trovato l’inganno. La pecca, infatti, sta nelle tempistiche: ci è voluto un intero girone di ritorno per trovare la quadra; ma se vuoi competere per l’Europa, non puoi perdere tempo. Si, un 4-4-2 solido, ma non di certo spumeggiante. La filosofia di Sinisa non ricalca quella del suo presidente: l’ideale platonico del bel giuoco, quello del vecchio Milan, non c’è. Bisogna metterselo in testa. Certo, dopo il giro di boa i rossoneri hanno battuto la Fiorentina, beffato l’Inter e frenato il Napoli. Questi sono stati dei progressi, seppur tardivi. Poi, però, casca l’asino, di nuovo: si perde a Sassuolo, incassando una pesante lezione di calcio. Insomma, il tecnico ha anche delle colpe.

Tuttavia, in caso di cammino positivo, Mihajlovic meriterebbe di finire la stagione. Consegnare la squadra ad un altro allenatore, rappresenterebbe un pericolo: quello di gettare nel cestino un altra stagione. Sinisa, ora, conosce il Milan. Se poi avesse l’opportunità di gestire il mercato estivo, come meglio desidera, allora si creerebbero i presupposti per la vera rinascita della squadra. Nel calcio, però, la malinconia prende il sopravvento. Nella conferenza stampa della vigilia della gara di domani, c’è stato poco Chievo e tanto futuro: "Vorrei restare al Milan ma non dipende solo da me, penso si veda il miglioramento della squadra. Con Berlusconi incontro cordiale". Esatto, Berlusconi, alla fine, ha già deciso: il presidente vuole cambiare guida tecnica. Solo un fine stagione all’insegna dei miracoli potrebbe far cambiare idea all’ex premier. La cotta per Di Francesco è destinata a diventare amore. Certo, i tecnici che si prospettano all’orizzonte sono dei nomi appetibili, ma Miha ha il diritto di finire il suo lavoro, e provarci anche l’anno venturo

A Milanello non tutti la pensano in egual misura: da una parte le idee di Berlusconi, dall’altra i giocatori. L’ex premier pone un’incognita sul futuro ( non ancora esplicitato), mentre i giocatori si schierano con il partito "Avanti con Miha". E Sinisa come la pensa:" Non so se resto? E' una risposta normale quella data al tifoso, perchè ho un contratto per un altro anno, io vorrei restare, però dipende dalla valutazione che verrà data al mio lavoro a fine anno, come per tutti gli allenatori. Non vedo perchè si deve montare per una mezza frase tutto questo casino"

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