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Giampaolo: “Vado avanti perchè convinto delle mie idee. I tifosi? Sono abituati a ben altro”

Marco Giampaolo, Milan, Getty Images

Il tecnico dei rossoneri Marco Giampaolo ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo Milan-Fiorentina disputata questa sera a San Siro

Peppe Gallozzi

ULTIME MILAN- Marco Giampaolo ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine di Milan - Fiorentina terminata 1-3 per i viola:

Sulla sconfitta: "Tre giorni fa la squadra a Torino aveva fatto una gara ricca di personalità e avevo intravisto a sprazzi le cose che voglio che la squadra faccia. Oggi la partita è stata giocata male, individualmente con poco senso dell'ordine e della responsabilità collettiva. Poi ci sono giovani forti che interpretano le cose in maniera molto individuale e la differenza la fa la capacità di essere squadra perchè sennò si scende nella disorganizzazione nelle fasi di gioco. Quando le cose non vanno bisogna aggrapparsi all'essere squadra sennò si rischia di annegare nelle difficoltà ed è stata la cosa che ha vissuto la squadra stasera"

Sulla contestazione dei tifosi: "I tifosi sono abituati a ben altro, sono giustificati. Pagano, sono fidelizzati e tifano Milan. Dobbiamo andare oltre a queste cose. Mi assumo le mie responsabilità di allenatore ma vado avanti perchè sono convinto delle mie idee."

Sui singoli: "Non è una questione di singoli calciatori, stasera la squadra sembrava che si fosse ritrovata per la prima volta a San Siro senza aver fatto un allenamento. Questo mi da fastidio. Posso perdere ma con ordine e facendo bene le cose. Questo è un po' il modo di esprimersi delle mie squadre e questa è stata la cosa che mi ha deluso di ogni singolo calciatore. Di là c'era una squadra forte ed esperta, di qua una squadra che gioca in un grande palcoscenico, pesante, che deve essere all'altezza e non bagnarsi. A tratti ci siamo bagnati".

Sugli errori commessi: "Fino a tre giorni fa la squadra mi era piaciuta e aveva dato buone risposte. Poi è subentrata l'emotività e gli aspetti emozionali. Oggi dovevamo vincere e la squadra aveva un carico di responsabilità grande. Ho chiesto di non giocare con il braccino e mettere tutti gli ingredienti per vincerla senza aspettare gli eventi, ma crearli. Ho visto che eravamo meno brillanti e reattivi mentalmente".

Sul lavoro da fare: "Devo tirare fuori il massimo da ognuno di loro e devo rendere questa squadra più squadra possibile anche evitando fronzoli. Dare più concretezza e questa cosa la attingi dalle caratteristiche dei giocatori. Se non riesco ad attingere lo stile Milan per qualità e bellezza metterò più quantità e renderò più squadra la squadra. Fare le cose insieme ti aiuta a superare le difficoltà perchè se giochiamo insieme evitiamo di annegare individualmente".

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