A rendere ancora più evidente questa frizione è stata la scelta della maglia con cui il Milan è sceso in campo. Si tratta della quarta divisa, realizzata in collaborazione con il brand Off-White, caratterizzata dai colori del Portogallo: un rosso e verde che poco hanno a che fare con il classico rossonero del Milan e, che hanno suscitato non poche perplessità tra i tifosi.
Una scelta che molti hanno interpretato come una provocazione, il simbolo di come oggi il marketing sembri prevalere su tutto, anche sulle questioni di campo e sul rispetto dell’identità del club. In un momento delicato della stagione, questa distanza tra squadra e tifoseria si fa sempre più evidente, e la protesta silenziosa della Curva Sud è la dimostrazione di un malessere profondo.
Mentre il Milan cerca risposte sul campo, sugli spalti è chiaro che la voce dei tifosi chiede qualcosa di diverso: più rispetto per la storia, più attenzione all’anima di un club che, per molti, è “solo per la maglia”.
Inoltre, durante la trasmissione “Pressing” andata in onda il 2 marzo, il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, ha espresso un giudizio critico riguardo alla scelta del Milan di indossare proprio la quarta maglia. Ecco, di seguito, le sue parole:
"Io ho visto il Portogallo oggi, non ha giocato il Milan. C'è una sostanza e una apparenza, parliamo seriamente. In un momento di grande difficoltà, perchè sei uscito da tutto, i tifosi i contestano cantando "Cardinale devi vendere! Vattene, Vattene!" e tu ti presenti con quella maglia? Cioè, sembra un offesa, perchè il tifoso è legato ai colori. Già come tifoso sono arrabbiato, poi mi presenti sta roba..."
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