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COPPA ITALIA

Milan-Inter, Florenzi: ‘Bisogna ripartire dalla prestazione e portarla a Napoli’

Enrico Ianuario

Alessandro Florenzi, giocatore rossonero, ha parlato a 'Sky Sport' al termine del derby tra Milan e Inter a 'San Siro'. Le sue dichiarazioni

Alessandro Florenzi, giocatore rossonero, ha parlato ai microfoni di 'Sky Sport' al termine di Milan-Inter, il derby di Milano, partita valida per l'andata delle semifinali della Coppa Italia 2021-2022. Ecco le sue dichiarazioni.

Se c'è rimpianto per il risultato che nono è arrivato: "Il livello di crescita è importante rispetto alle ultime due gare. Il rammarico sta più nel primo tempo che nel secondo. Il secondo tempo è stato più equilibrato, nel primo tempo dovevamo avere il guizzo per andare in vantaggio".

Da cosa bisogna ripartire: "Sicuramente bisogna ripartire dalla prestazione di stasera, portarla anche a Napoli. Sarà una partita importante. Bisogna portare avanti questo atteggiamento e bisogna avere fiducia in noi stessi".

Sulla prestazione e sul Napoli: "Per me non deve darmi niente la partita, sono io che devo dare tutto in allenamento e in partita e cercare di fare il meglio possibile. Siamo tanti giocatori bravi, tutti cerchiamo di remare verso la stessa direzione che è la cosa più importante. Del Napoli dobbiamo temere il loro gioco, l'impronta di Spalletti. Lui sa cosa penso del suo gioco, di quello che ha portato sia quando era a Roma che all'Inter che al Napoli. E' un allenatore molto bravo".

Ottima prestazione in ottica Nazionale: "In una squadra for te è giusto avere una sana rivalità dentro il campo. Fuori siamo tutti amici e non c'è nessun nemico dentro la squadra. Ripeto, devo solo trovare e cercare più continuità per me anche per mettere in difficoltà l'allenatore, anche a mister Mancini. Serviranno due prestazioni importanti per un obiettivo importante per tutta l'Italia".

Sulla brillantezza: "Secondo me sicuramente la testa fa tanto. Fanno tanto le motivazioni, tu lo sai meglio di me, hai più esperienza. Ci sono alcune partite in cui ti scatta quella molla che in altre partite ti viene a mancare. Dobbiamo lavorare molto, è una questione tattica. Non trovare spazi è diverso rispetto a chi te li lascia. Uno come Leao, Saelemaekers, Rebic e Messias ha bisogno di spazio, anche Theo. Quando c'è più spazio posso lasciare l'impronta in una partita a differenza di quanto incontro una squadra che si chiude".

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