Rimpianti e occasioni mancate
—Nonostante l’entusiasmo per il risultato, resta un velo di rimpianto. Il Milan ha valori tecnici che lo rendono capace di lottare per posizioni di vertice, ma troppo spesso la fragilità mentale della squadra ha impedito di ottenere risultati continui. La stagione, purtroppo, è stata segnata da un lungo periodo di difficoltà, che ha visto Conceicao faticare a leggere le difficoltà del gruppo. Due mesi di tentativi, esperimenti tattici e richieste dure nei confronti dei giocatori hanno fatto lievitare un divario tra le aspettative e la realtà. Il tecnico portoghese, arrivato con buone intenzioni, ha forse tardato troppo nell’adattarsi alle caratteristiche di una squadra che, sebbene molto talentuosa, mostrava segnali di vulnerabilità psicologica.
Il ritardo nel trovare il giusto equilibrio si paga, e probabilmente sarà proprio Conceicao a pagare con l’addio a fine stagione. L’approccio iniziale, troppo focalizzato sull’imporre le sue dure regole alla squadra, ha finito per alimentare incomprensioni e difficoltà. Ma ora, con il cambio modulo e l’arrivo della difesa a tre, ci sono nuove speranze e una possibilità di riscatto. Il Milan ha il dovere di provare a vincere le ultime sei partite per cercare di rimanere in zona Champions e non vanificare quanto di buono è emerso nelle ultime settimane.
Il derby di Coppa Italia: una prova cruciale
—Il 23 aprile è una data che segnerà un crocevia importante per la stagione del Milan. Il derby di ritorno in Coppa Italia contro l’Inter è una prova cruciale, e vincerlo potrebbe restituire al club rossonero un po’ di quella serenità che la stagione ha spesso negato. Nonostante una stagione che rimane nel complesso mediocre, un successo in coppa potrebbe almeno alleviare la delusione e ridare fiducia a una squadra che, finalmente, sembra aver trovato una sua identità sotto la guida di Conceição.
Il nuovo modulo, il 3-4-3, sta cominciando a dare i suoi frutti. La squadra si è adattata, e con Theo Hernández a tutta fascia, Reijnders inamovibile e Abraham che continua a creare occasioni, il Milan è diventato più pericoloso. E poi c’è Leao, che in questa nuova posizione centrale ha segnato un gol bellissimo, forse uno dei suoi più difficili ma anche uno dei più significativi. Il suo approccio meno estemporaneo ma più concreto potrebbe aprire nuove prospettive tattiche per il futuro, e chissà che non riesca finalmente a trovare quella continuità che gli manca.
Un futuro da costruire
—In sintesi, il Milan ha finalmente trovato la propria strada, ma c’è ancora molto lavoro da fare. La partita contro l’Udinese, con il cambio modulo e l’approccio più equilibrato, ha dato segnali positivi, ma non deve ingannare. Con sei partite cruciali in campionato e un derby di Coppa Italia che promette scintille, il Milan ha l’occasione di riscattare una stagione che, finora, è stata segnata da troppe ombre. La transizione da un gioco offensivo e spregiudicato a un calcio più solido e dinamico sotto la guida di Conceicao sta dando frutti, ma per fare il definitivo salto di qualità, la squadra deve ritrovare continuità e solidità mentale. Le prossime settimane saranno decisive per tracciare un bilancio finale e per capire se questo nuovo Milan potrà davvero competere ai massimi livelli. LEGGI ANCHE: Il futuro del Milan: chi è il miglior allenatore per il prossimo capitolo rossonero? >>>
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