Tra illusione e disastri: è un Milan imbarazzante

Non è bastato il ritiro settimanale a Milanello e la consapevolezza di dover svoltare la stagione per far scoccare nel Milan la tanto attesa scintilla. La squadra scesa in campo sabato pomeriggio a San Siro contro l'Atalanta ha ancora una volta mostrato limiti tecnici, atletici e psicologici di una gravità tale da far tremare l'appassionato popolo rossonero. Del resto, le otto sconfitte accumulate in diciotto giornate di campionato avvicinano questo Milan a quello che 35 anni fa riuscì nella mirabolante impresa di conquistare sul campo la retrocessione in serie B. Svuotati a livello mentale, i presunti campioni rossoneri non paiono mai in grado di reagire alle difficoltà oggettive in campo ed ai momenti sfortunati, esattamente come quelli che nella stagione 1981-82 non seppero, seppur esperti e navigati, dare la svolta ad una stagione tribolata dal punto di vista tecnico e altrettanto ricca di episodi sfavorevoli.

Non sono bastati i positivi venti minuti iniziali di sabato per fare di un gruppo di solisti una vera squadra di calcio: la grinta e la volontà emerse nella prima parte di gara sono svanite con l'ennesima grave disattenzione difensiva, costata il gol del vantaggio degli orobici. Nella ripresa il refrain non cambia: esasperante gioco in orizzontale, rari spunti di coloro che dovrebbero prendere per mano la squadra, zero pericoli per la porta difesa dal seppur attento Berisha. E alla mezz'ora, con l'Atalanta che trova il raddoppio con irrisoria facilità, il generoso pubblico di fede milanista perde la pazienza e da il via ad un pesante contestazione che non risparmia nessuno dei giocatori rossoneri.

In questo clima di frustazione e senza apparente via d'uscita, sono il solito Gattuso ed il loquace Direttore Sportivo Mirabelli a metterci la faccia. Con soli quattro punti conquistati in altrettante gare da tecnico del Milan, quattro gol all'attivo e ben otto subiti contro squadre di seconda ed addirittura terza fascia, Gattuso non sembra avere i mezzi per imprimere la necessaria svolta. Alla società, per il rispetto dovuto ai tifosi del Milan, il compito di trovare una soluzione urgente in grado di riprendere un seppur minimo progetto tecnico evitando metodi anacronistici di gestione del gruppo che non producono alcun risultato.

Enrico Maggioni

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