Una vasta operazione coordinata dalla Guardia di finanza ha smascherato e sanzionato oltre 2.200 utenti in 80 province italiane per l'utilizzo del "pezzotto", il sistema illegale di accesso a contenuti televisivi protetti tramite IPTV. L'azione congiunta del Nucleo Speciale Beni e Servizi e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce ha portato all'identificazione di 2.282 persone, convocate tra marzo e aprile 2025 presso 183 Reparti del Corpo dislocati su tutto il territorio nazionale.


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Serie A, maxiretata anti-“pezzotto”: oltre 2.200 utenti sanzionati in tutta Italia
Pezzotto" e Serie A illegale: la Guardia di Finanza passa al setaccio gli utenti
—A tutti gli utenti identificati sono state contestate le violazioni previste dall'articolo 174-ter della legge sul diritto d'autore (legge 633/1941), con la conseguente trasmissione dei fascicoli alle Prefetture competenti per territorio.
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Questa imponente operazione si inserisce in una più ampia strategia di contrasto alla pirateria digitale, un fenomeno che danneggia gravemente l'industria culturale e sportiva, alimentando al contempo l'economia sommersa e i circuiti della criminalità organizzata. Spesso, infatti, l'accesso illecito a contenuti in streaming è strettamente connesso a reati di evasione fiscale e riciclaggio di denaro.
L'intervento della Guardia di finanza è stato meticolosamente pianificato. Lo scorso 26 febbraio, il Nucleo Speciale ha fornito ai Reparti territoriali istruzioni operative dettagliate, guide tecnico-giuridiche e gli elenchi nominativi degli acquirenti, completi dei dettagli relativi ai pagamenti elettronici utilizzati per sottoscrivere gli abbonamenti illegali.
Ad oggi, le operazioni di notifica delle sanzioni sono state completate al 96%. Sono stati notificati ben 2.189 verbali, mentre 13 soggetti residenti all'estero saranno raggiunti con notifiche separate. Nel corso delle verifiche, sono stati purtroppo rilevati anche quattro decessi e due casi di irreperibilità.
La strategia della Guardia di finanza si articola su due fronti principali: da un lato, lo smantellamento delle infrastrutture tecniche che alimentano la pirateria – server, piattaforme online, società di hosting e circuiti finanziari illeciti – e dall'altro, un'azione di deterrenza mirata a scoraggiare l'utilizzo di questi sistemi illegali da parte degli utenti finali.
Emblematico, in questo senso, è il caso seguito dal Nucleo di Lecce, che ha portato alla denuncia di quattro amministratori di una rete IPTV che avevano incassato illecitamente circa mezzo milione di euro nell'arco di cinque anni, sfruttando la diffusione del "pezzotto".
Questa operazione della Guardia di finanza si affianca all'iniziativa "Piracy Shield" lanciata dall'AGCOM nel febbraio 2024, in attuazione della legge 93/2023, con il coordinamento della Procura di Roma e il supporto della stessa Guardia di finanza, sulla base del protocollo d'intesa siglato lo scorso settembre, a testimonianza di un impegno sinergico e crescente nella lotta alla pirateria audiovisiva.
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