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PM – Scaroni: “San Siro? Se non si potrà toccare niente, ce ne andremo”

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha parlato della questione San Siro e degli obiettivi del club nel corso dell'evento 'Un nuovo modo di raccontare lo sport'

Luca Fazzini

Dal nostro inviato, Luca Fazzini

Nel corso dell'evento 'Il Foglio a San Siro - Un altro modo di raccontare lo sport', il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha dichiarato: "Per vincere, nel calcio, servono buoni giocatori, che costano cari e hanno stipendi alti. Per avere buoni giocatori, servono profitti, perchè con il FFP non ci può più essere il proprietario che apre il portafoglio. I nostri ricavi sono fermi al palo. L'anno scorso abbiamo fatturato 203 milioni, esattamente come nel 2003: nel frattempo, i top clubs europei si avvicinano al miliardo. Dobbiamo fare il loro stesso percorso, avendo uno stadio efficiente e moderno. Dev'essere sempre pieno, va visitato durante la settimana. Al Bernabeu, ad esempio, ci sono ristoranti aperti sette giorni su sette. Dobbiamo dotarci di una struttura moderna e efficiente, dove vanno le famiglie. Solo così avremo ricavi più alti, nuovi giocatori e potremo tornare a vincere la Champions".

Sul percorso: "Milan e Inter sono alleate in questo progetto, quindi andiamo avanti insieme per avere uno stadio moderno ed efficiente per le due squadre. Sono mesi che lavoriamo su questo progetto".

Sulla possibile ristrutturazione di San Siro: "Teoricamente qualcosa si può fare, anche se non diventerà mai come lo stadio dell'Arsenal, ad esempio. Il problema è fare i lavori in uno stadio in cui si gioca due volte alla settimana. Quasi tutti ci dicono che sarebbe necessario in quel caso andare in trasferta. Ma il dilemma è: vale la pena giocare in trasferta per tre anni? Questa disputa non ci porta da nessuna parte, bisogna capire cosa si può fare ragionevolmente. Non escludo nemmeno che noi ce ne andiamo da San Siro perchè la nostra esigenza di fare qualcosa di nuovo è totale. Se la disputa ideologica ci portasse a dire 'non toccate niente', ce ne andremo, anche perchè la proprietà dello stadio non è nemmeno nostra".

Sul Milan: "Abbiamo due montagne da scalare, quella dei risultati sportivi e quella dei risultati economici. Le due strade vanno di pari passo. Siamo la squadra italiana più tifata al mondo, anche se i fan stanno invecchiando, anche perchè manchiamo in Champions League da tempo. Abbiamo bisogno della Champions per nutrire la nostra fanbase mondiale, patrimonio della nostra azienda. Vogliamo arrivare dove gli altri sono già arrivati: abbiamo un azionista molto forte, abbiamo Leonardo e Maldini. e abbiamo una macchina molto efficiente: mi aspetto risultati a medio-lungo termine".

Sui tifosi: "Nelle ultime partite abbiamo avuto più di 50 mil spettori, questo vuol dire che i tifosi credono in noi".

Su Kessié-Biglia: "La società ha affrontato la questione e credo sia tutto risolto. Il club ha avuto un occhio attento su questo episodio poco piacevole". A proposito della lite, ecco cosa ha detto Kessie a Leonardo e Maldini. Continua a leggere >>>

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