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Pagni: “Ricavi, ecco come il Milan può avvicinare la Juventus”

Leonardo, Gazidis e Maldini a Milanello, @acmilan

Ecco le parole del giornalista di Repubblica, Luca Pagni, attraverso il suo Bollettino Milan, sul momento economico del club rossonero

Donato Bulfon

Luca Pagni, giornalista di Repubblica, ha fatto il punto sulla situazione economica del Milan, in ripresa e tornata tra le 20 migliori in Europa per i ricavi.

Ecco le sue parole:

"Il Bollettino si costituisce, alzando le mani: è vero, il titolo di questo articolo può costituire una provocazione passibile di insulti da parte dei più oltranzisti tifosi juventini. Ma se – pure loro – avranno la pazienza di leggere fino in fondo capiranno che ha ha le sue basi, sia logiche ed economiche. La tesi, come avete capito è la seguente: il Milan, appena tornato tra le prime 20 società per fatturato in Europa, può soltanto crescere. E colmare velocemente il distacco con la Juventus.

Ripartiamo dall’inizio, Il Bollettino ovviamente riconosce che la Juve in questo momento è più avanti. Solo 20 anni fa, il Milan era tra i primi cinque club europei per ricavi, e in classifica era davanti al club degli Agnelli. Vent’anni dopo, complice il declino berlusconiano, che si accompagna a quello politico di Forza Italia e imprenditoriale del gruppo Fininvest, la Juventus non ha solo messo la freccia, ma ha doppiato i rossoneri. Lo dice l’annuale rapporto della società di consulenza Deloitte (denominato Deloitte Football Money League): il Milan ha registrato nella stagione 2017-2018 ricavi per 207 milioni, contro i 405 della Juventus. Per capire bene quanto accaduto, basta ricordare che nel 2002-2003 i ricavi del Milan erano più o meno allo stesso livello (234 milioni), mentre la Juve era a quota 229 milioni.

Cosa è successo e perché possiamo sostenere che, nel volgere di pochi anni, il Milan potrà ribaltare la situazione? E tutto questo, nonostante l’aumento dei ricavi di cui beneficerà la Juventus grazie all’effetto Cristiano Ronaldo.

Cominciamo con le risposte.  Partiamo da un calcolo probabilistico. Peggio di così non era possibile. La crisi “berlusconiana” è stata tale che persino la stagione dei cinesi ha portato a un aumento del giro di affari, grazie al ritorno in Europa League e all’aumento di abbonati e spettatori.

La Juventus ha basato le sue fortune commerciali sullo stadio di proprietà (dove i prezzi dei biglietti sono in media i più alti d’Italia, per compensare la limitata capienza) e sui diritti tv, in particolare della Champions. Ora, grazie a Cr7 aumenterà la sua  attrattività nei confronti degli sponsor. I bianconeri ne hanno bisogno: nell’ultima stagione ha perso una posizione (è scesa all’undicesimo posto) nella classifica dei ricavi di Deloitte, superata dal Tottenham.

Ma soprattutto, ha bisogno di aumentare i ricavi di origine commerciale (quindi non fa stadio nè da diritti tv o competizioni internazionali), per i quali è ancora molto indietro: nonostante nell’ultima stagione siano saliti del 25 per cento a 145 milioni, è stata superata dall’Inter (quattordicesima nella classifica generale). Per quanto l’Inter si trovi così in alto (con 148 milioni su 280 complessivi) anche grazie alle generose autosponsorizzazioni Suning (su cui la Uefa non ha avuto nulla da ridire).

Così, Ronaldo non serve solo per vincere la Champions, ma anche per attirare sponsor. Il raddoppio del contratto con Adidas (40 milioni all’anno per dieci anni), appena sottoscritto, lo dimostra. Anche perché la Juve ha già raggiunto il massimo di quello che può ottenere dalla Champions: con il ritorno di quattro squadre italiane il montepremi scenderà automaticamente e lo stadio, a meno di far volare i prezzi alle stelle, non può dare di più.

Il Milan, invece, può solo crescere. A partire proprio dallo stadio. Già ora, l’incasso medio è quasi sempre più alto di quello dello Juventus Stadium. E con l’Inter è allo studio il progetto per dare alla città un nuovo impianto: stanno decidendo proprio in questi giorni se ristrutturare San Siro o costruire un nuovo impianto, sempre nel quartiere.

Proventi da diritti tv. Al Milan mancano almeno 40 milioni per la partecipazione alla Champions, fallita l’anno scorso. Il che consentirebbe già ora di passare dal 18.0 al 14.o posto della classifica Deloitte. 

La partecipazione alla competizione più seguita al mondo porterà nuovi sponsor. Anche collegati ai giovani campioni che la nuova proprietà sta portando a Milanello. Gli ultimi due casi sono emblematici. Il canale streaming Dazn ha deciso di trasmettere gratuitamente le partite del Milan su Youtube e Facebook in Brasile per lanciare il nuovo servizio che esordirà a marzo, dopo l’arrivo di Lucas Paquetà (oltre a quelle del Psg per Neymar e della Juventus per Cr7). La scelta di Piatek, oltre che per le qualità promettenti del giocatore, è arrivata anche per sfruttare le potenzialità del mercato in Polonia. Paese in cui il calcio è molto seguito ovviamente, oltre a conoscere una crescita economica tra le più dinamiche d’Europa. E le imprese potrebbero legarsi alle prestazioni del Milan nel caso in cui Piatek arrivi a giocare la Champions ed emerga tra i migliori centravanti del continente.

Non basterà, come è comprensibile, una stagione, magari nemmeno la prossima, per recuperare il gap con la Juve. Ma, come abbiamo visto, la Juve ha già corso molto, mentre il Milan ha appena cominciato a pedalare. E come numero di tifosi nel mondo non ha assolutamente paragoni.

Ultima annotazione, per concludere come abbiamo cominciato. Il Bollettino, un paio di mesi fa, aveva parlato di un grande sponsor in arrivo. La trattativa c’era, era importante: ma l’entusiasmo ci ha portato ad anticipare una notizia che voleva avere soprattutto il significato di un ritorno di interesse nei confronti del Milan. Ma come abbiamo imparato dal calciomercato, il Bollettino deve restare fedele al suo progetto: raccontare e spiegare. Inoltre, con il suo arrivo, Ivan Gazidis ha voluto riprendere in mano tutti i dossier. Ci saranno novità – anche significative – sulle sponsorizzazioni: ma sui tempi non ci sbilanciamo".

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