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Pagni: “Ecco perché Pochettino non allenerà il Milan”

Mauricio Pochettino, allenatore del Tottenham (credits: GETTY images)

Ecco le parole del giornalista di Repubblica, Luca Pagni, attraverso il suo Bollettino Milan, sui principali argomenti di attualità rossonera

Donato Bulfon

Luca Pagni, giornalista di Repubblica, ha fatto il punto sul suo Bollettino Milan sui principali argomenti di attualità rossonera.

Ecco le sue parole:

"Ma ve lo ricordate quando giocava, capelli lunghi tenuti fermi dall’onnipresente fascia? Non è detto che lo abbiate presente visto che non ha mai giocato in squadre di prima fascia (Espanyol, Bordeaux, Psg ma prima dell’avvento del Qatar). Carriera impreziosita dalle 20 presenze nell’Argentina e la partecipazione alla poco brillante spedizione in Corea/Giappone del 2002. E’ più facile che Mauricio Pochettino lo abbiate notate nelle partite di Champions contro Juventus e Inter nelle ultime due stagioni, ma nella sua versione di allenatore del Tottenham.

Come allenatore è più quotato e sebbene con gli Hotspurs non abbia vinto nulla dal 2014 a oggi, gode di buona stampa e la sua squadra piace alla critica per come gioca e come sta in campo. Ma potrebbe non bastare per confermare la partecipazione in Champions, visto che nelle ultime gare ha perso terreno e nonostante sia ancora terzo in classifica Chelsea, Arsenal e United lo tallonano da vicino.

Ne parliamo nel Bollettino perché alcuni giornali hanno scritto che Pochettino è stato contattato da Ivan Gazidis per la panchina del Milan. Come sempre, notizie di calciomercato (anche l scelta dell’allenatore fa parte della categoria) quando non soo campate in area contengono parti di verità. In questo caso, l’indiscrezione ci dice che l’amministratore delegato del Milan, nel caso di divorzio da Gennaro Gattuso (che ha pur sempre ancora due anni di contratto) sarà parte attiva nella scelta del prossimo mister dei rossoneri. Del resto,  è lui che ha l’ultima parola sulle spese e un allenatore di primo piano costa. Inoltre, conosce bene il calcio inglese – come è noto – visto che è stato per 13 anni a capo dell’Arsenal.  ha imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo per come fa giocare il Tottenham.

Fin qui le cose sicuramente certe. Poi si entra nel campo dell’indeterminato. Di sicuro sappiamo anche che da tempo chiede ai vertici della società una squadra più forte (lo aveva già fatto inutilmente a gennaio) per cercare di vincere la Premier o arrivare ancora più lontano in Champions (ai quarti se la vedrà con il lanciatissimo City, l’anno scorso venne eliminato agli ottavi dalla Juve).

Invece, la proprietà degli “speroni” ha preferito investire nel nuovo stadio: il nuovo White Hart Lane è costato 850 milioni di sterline, ha abitazioni, albergo, centro commerciale. E’ la tendenza nelle squadre di Premier, dove le società fanno di tutto per sfruttare il “marchio” e attirare tifosi, per “scollegare” i risultati economici da quelli sportivi. In modo che – se per un anno – la squadra non va in Champion il bilancio non ne risente più di tanto e resta in attivo.

Pochettino deve aver capito che anche per il Tottenham la strada è questa. E medita di andar via. Ma perché dovrebbe abbandonare la Premier – il campionato più seguito e più ricco al mondo – ora che si è fatto un nome e che potrebbe essere chiamato da club che lo possono rendere ancora più famoso?

E’ questo il primo elemento che porta il Bollettino a dire che non verrà al Milan. Perchè in questo momento – secondo elemento – le società italiane (ad eccezione della Juventus) non sono in testa alla classifica di gradimento dei tecnici emergenti in Europa. Il Milan lo potrebbe diventare, per prestigio e forza economica dopo l’ingresso di Elliott, ma prima deve quanto meno tornare in Champions stabilmente e dimostrare di poterci dire la sua.

Quindi, potrebbero anche esserci stati contatti. Ma i tempi, con tutta probabilità, non sono ancora maturi.

PS.:Diverso il discorso per tecnici italiani di ritorno che hanno fatto bene in Europa. Vedi Ancelotti con il Napoli, ma anche Conte che è stato più volte avvicinato alle milanesi, anche se con l’arrivo di Marotta l’Inter sembra avvantaggiata". 

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