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Nuovo stadio Milano, c’è ancora chi dice no: i dettagli

AC Milan Nuovo Stadio Milano San Siro

Interesse pubblico sul nuovo stadio, ma chi è contrario ad abbattere San Siro si prepara alla lotta. Ecco tutte le ultime.

Stefano Bressi

Venerdì 5 novembre è stata approvata la dichiarazione d'interesse pubblico dalla giunta di Milano per quanto riguarda il progetto del nuovo stadio di Milan e Inter e alle edificazioni correlate. Lo stadio sorgerebbe dove attualmente si trovano il Parco dei Capitani, il pratone e un parcheggio lungo via Tesio, mentre le edificazioni dove c'è attualmente lo stadio. Una decisione che è stata un fulmine a ciel sereno per chi è contrario al progetto. C'è infatti ancora chi preferirebbe la ristrutturazione dell'impianto attuale. Una soluzione che non pare possibile e che porterebbe Milan e Inter a costruire un nuovo stadio da un'altra parte, anche se l'ipotesi Sesto San Giovanni è saltata.

C'è chi è favorevole, come per esempio il capogruppo di Forza Italia, che si è detto speranzoso ci sia un'accelerazione. "Speriamo - ha dichiarato Alessandro De Chirico - che ora ci sia un'accelerazione per porre le basi a un nuovo quartiere che, siamo certi, diventerà un nuovo polo attrattivo della città come lo sono stati City Life, Porta Nuova e Cascina Merlata".

C'è però anche chi è contrario, come i Verdi, la cui assessore Elena Grandi ha comunicato di non aver partecipato al voto di giunta. Carlo Monguzzi, capogruppo dei Verdi in consiglio comunale ha ribadito di essere "fortissimamente contrari". Addirittura c'è chi è pronto a costituire un comitato promotore per un referendum. Si tratta di Milano in Comune e Sinistra Italiana, non presenti a Palazzo Marino, ma che hanno trovato diversi consensi. Oltre a quello di Monguzzi, c'è anche Marco Bestetti, consigliere di Forza Italia, da sempre contrario all'abbattimento.

I club hanno accettato l'indice edificatorio di 0,35 mq/mq, quello previsto dal PGT, anche se prima ne volevano uno ben più alto. Questo non è sufficiente per chi preferisce ristrutturare l'impianto attuale. Gli ingegneri Riccardo Aceti e Nicola Magistretti hanno presentato un progetto che prevede la ristrutturazione di San Siro con una galleria al terzo anello, definendolo soddisfacente per tutti. A loro dire si risparmierebbero soldi, garantendo l'aumento di redditività. Inoltre non si toccherebbe il Parco dei Capitani e non si consumerebbe ulteriore suolo.

Addirittura, per Sinistra Italiana "continua a trattarsi di una iniziativa speculativa che colpirebbe la memoria storica, sportiva, musicale e culturale della città andando ad abbattere la cosiddetta 'Scala del calcio' in favore di un’edificazione non necessaria e rendendo lo sport sempre meno accessibile alle e ai milanesi". C'è poi anche Gabriella Bruschi del Coordinamento San Siro, che promette azioni "in tutti i modi possibili per fermare questo scempio ambientale e questa ingiustizia". Poi il Gruppo Verde San Siro ricorda che la Legge Stadi che verrà utilizzata "prevede che la priorità sia la ristrutturazione dell’esistente, e che solo dopo la verifica che ciò non sia possibile si possa procedere alla costruzione un nuovo stadio" e chiede un "organo tecnico terzo che accerti in modo inconfutabile che la struttura esistente possa o meno essere rinnovata e resa funzionale alle prescrizioni della Uefa per gli stadi".

La reazione di Enrico Fredighini, consigliere della Lista Civica Beppe Sala, è un po' più cauta. Secondo lui, l'accettazione dell'indice previsto dal PGT "apre la strada ad un progetto nuovo" e ora si deve aprire "un fondamentale momento di discussione pubblica per dare contenuto, di quantità e di qualità, alle condizioni poste nella delibera: a partire dalla dichiarata 'ampia valorizzazione e incremento del verde profondo', alla qualità e tipologia delle funzioni 'a servizio del quartiere'". Milan sempre attivo sul calciomercato: clicca qui per le ultime notizie

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