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NIANG, la rivincita di Galliani: quanti più forti di lui?

M'baye Niang, attaccante del Milan (credits: GETTY Images)

M'baye Niang, devastante contro la Sampdoria, è finalmente sul punto di esplodere. Merito anche di Adriano Galliani, che in lui aveva creduto sin da subito

Daniele Triolo

"In estate, al Milan, erano arrivate tante offerte. Eppure, la società, di comune accordo con il tecnico Sinisa Mihajlovic, le aveva rifiutate tutte. Una dietro l'altra. Perché, nelle intenzioni dell'ex allenatore della Sampdoria, il quasi 21enne attaccante francese M'baye Niang sarebbe stato uno dei calciatori sul quale fondare il Milan dell'immediato presente e del prossimo futuro.

"La società ha creduto fortissimamente in Niang, bloccandone la partenza sul mercato, nonostante il brutto infortunio rimediato lo scorso 4 agosto, a Monaco di Baviera, durante l'AUDI Cup: Niang, che cominciava a far intravedere tutte le sue qualità, si procurò contro in amichevole contro il Bayern la frattura del quinto metatarso del piede destro. Uno stop forzato, e rognoso, che ha fatto perdere al francese tre mesi, frenandone una crescita che si era già intravista, da gennaio a giugno di quest'anno, nei mesi trascorsi in prestito al Genoa dell'amico Enrico Preziosi.

"Sotto la guida di Gian Piero Gasperini, Niang, restituito al suo ruolo di centravanti, aveva realizzato 5 gol in 14 presenze, collezionato qualche assist importante (come quello per Iago Falque nel gol del momentaneo vantaggio del Genoa nel derby di ritorno), ed offerto lampi di classe cristallina. L'esperienza in Liguria lo ha fortificato, e nemmeno l'infortunio di agosto ha minato la serenità mentale di un Niang finalmente cresciuto e maturato: da quando è rientrato, ha fatto vedere di poter diventare in breve tempo pedina fondamentale di questo Milan. Niang ha tutto: ha fisico, ha tecnica, ha velocità, è predisposto al sacrificio ed ad aiutare i compagni. Ed ora, è anche diventato glaciale sotto porta, come ha dimostrato sabato sera contro la Sampdoria.

"Una bella rivincita per chi, come Adriano Galliani, aveva creduto sin da subito nelle qualità del giovane francese, prelevato nell'estate 2012 dal Caen per appena 3,5 milioni e definito, per caratteristiche fisiche e stile di gioco, 'il nuovo Henry'. Un'etichetta che un po' ha pesato sulla psiche di Niang, il quale ha passato un periodo particolare in quegli anni: fermato dalla Polizia Municipale per guida senza patente, si spacciò per Bakayé Traoré, all'epoca suo compagno di squadra nel Milan. La società non gradì, e lo spedì a Montpellier a farsi le ossa. Anche alla corte di Rolland Courbis, però, le cose non sono migliorate: appena 4 reti in Ligue 1, un'auto distrutta in un incidente stradale, ed il ritorno al Milan, prima della proficua esperienza al Genoa sopra citata.

"Il Milan, in realtà, in Niang ha sempre creduto: prova ne è il fatto che la società ha rifiutato tutte le offerte (su tutte, quella del Newcastle) dei club che intendevano rilevarlo con la formula del prestito con obbligo di riscatto o a titolo definitivo. Il Milan non ha mai voluto separarsi da Niang, Galliani non ha mai smesso di credere nell'esplosione di quel giocatore, alto, veloce e leggiadro, consigliatogli dall'amico Oscar Damiani, attento conoscitore del calcio d'Oltralpe: ed ora, i rossoneri possono finalmente raccoglierne i frutti. Anche perché, a ben pensare, in tutto il panorama europeo, in quanti sono effettivamente, o potenzialmente, più forti di Niang, classe 1994?

"C'è Neymar, che è di due anni più 'vecchio'. Forse, l'unico giocatore che ha dimostrato, seppur più giovane, di essere un 'craque' del calcio mondiale è il connazionale Anthony Martial, classe 1995, prelevato per una cifra mostruosa dal Manchester United in estate, proveniente dal Monaco. Ecco, una cifra mostruosa: ciò che potrebbe valere, tra non molto tempo, anche il milanista Niang.

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