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NIANG: “Al Milan per altri 10 anni. Mihajlovic bravo allenatore, ma il mio ruolo è centravanti”

M'baye Niang, attaccante del Milan
Niang ha rilasciato una lunga e interessante intervista al Corriere dello Sport

Gianluca Raspatelli

Mbaye Niang è tornato al centro del progetto tecnico di Sinisa Mihajlovic, dopo aver recuperato dall'infortunio al piede subito quest'estate. Oggi Il Corriere dello Sport ha pubblicato una sua lunga e interessante intervista.

Ecco le sue parole sull'esperienza al Genoa: "Cosa mi è rimasto di quei sei mesi? Tantissime cose e tutte molto positive. Innanzitutto ho giocato con continuità, sono stato molto bene sotto tutti i punti di vista. Sono molto giovane e ho bisogno di giocare. Il Genoa mi voleva tenere? Ma io non ho mai avuto dubbi: volevo tornare al Milan perchè mi sento parte integrante di questa squadra e di questa società. A gennaio avevo accettato di andare al Genoa con la formula del prestito secco per dimostrare di essere uno da Milan. Io volevo tornare qua, volevo poter dare qualcosa alla squadra.

Sulla sua maturazione in campo: "Ho già imparato molto da quando sono arrivato... Prima non giocavo bene, adesso penso di essere migliorato”.

E fuori dal campo: “Gli errori che ho commesso nessun calciatore deve permettersi di farli. Bisogna evitare tutto. Da questo punto di vista sono cambiato molto e sicuramente in meglio. In che senso? Quando giochi e ti arriva il pallone devi essere lucido e calmo. Quando stai e fai bene nella vita privata i risultati si vedono quando giochi.

Ricorda l'esperienza con Allegri: "Con Allegri giocavo di più, ho disputato anche qualche bella gara. Diciamo che iniziando a segnare posso essere un’arma importante per la squadra e posso conquistare meglio la stima dell’allenatore”.

Riguardo al suo futuro: “Se dipendesse da me non avrei problemi a restare al Milan. Mi vedo ancora e sempre in questa squadra. Anche per altri 10 anni”.

Poi un'analisi della situazione rossonera: “Abbiamo perso una sola partita nell’ultimo periodo. La cura per guarire è molto semplice: bisogna solo lavorare, questa è la strada giusta. E nessuno di noi deve ascoltare quello che si dice fuori da Milanello.

Riguardo il pareggio di Carpi: "Non era una partita facile da affrontare. Sapevamo che i nostri avversari avrebbero giocato come al solito, palla lunga... Sapevamo che era una gara difficile da sbloccare. Abbiamo guadagnato un punto, è stato importante non aver perso.

Poi uno sguardo al prossimo match contro il Verona: "Dobbiamo ottenere il massimo, come sempre. Io penso che, comunque, l’obiettivo della Champions League sia alla nostra portata”.

Su Balotelli: "A me Mario è sempre piaciuto, noi sappiamo quali sono le sue qualità".

Su Pogba: "Ci conosciamo da tanto tempo e abbiamo giocato spesso insieme nelle Nazionali giovanili francesi. Paul è più avanti di me, ha iniziato prima. Ci assomigliamo? Io sono più offensivo, ma so anche conquistarmi i palloni lontano dall’area di rigore avversaria. Certo, mi piacerebbe arrivare ai livelli di Pogba. Ho ancora un certo margine di crescita considerata la differenza di età”.

Infine un commento su Mihajlovic: "Il mio rapporto con Mihajlovic è ottimo. Mi dà tanto... Ha un debole per me? Mi fa piacere. Si tratta di un bravo allenatore che conosciamo tutti, gli piace lavorare con i giovani. Ha grandi qualità. Voglio sempre dare il massimo e fare sempre quello che dice. Domenica mi vuole schierare come ala destra? In realtà a me piace giocare da centravanti, al massimo da seconda punta. Potendo scegliere vorrei sempre avere altri due attaccanti al mio fianco. Ma è l’allenatore a decidere la formazione. Ho già giocato a centrocampo sulla destra, lo farò anche questa volta”.

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