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Gattuso e i vantaggi negli scontri diretti

Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, in conferenza stampa a Milanello (credits: acmilan.com)

Con le big farà fatica, ma con Gattuso il Milan è sempre in vantaggio negli scontri diretti con le rivali. Da ieri anche con la Lazio.

Stefano Bressi

ULTIME MILAN - Per tanto tempo si è parlato e si è sottolineato, giustamente, come il Milan di Gennaro Gattuso con le cosiddette "grandi" faccia fatica: quest'anno tra andata e ritorno contro Juventus, Napoli e Inter (le tre squadre davanti al Milan in classifica) i rossoneri hanno guadagnato appena un punto: il pareggio per 0-0 in casa contro i partenopei. Dato che si conferma se esteso all'anno scorso, quando sempre contro queste tre il Milan aveva portato a casa due punti in tre gare (con Gattuso solo quelle ritorno): ancora con il Napoli a San Siro e il derby. Dati che hanno causato un po' di polemiche: qualcuno dice che il Milan non sappia vincere le partite che contano.

La realtà è però diversa. Il Milan le partite che contano in realtà le vince, o comunque ha la meglio nel totale tra andata e ritorno. Se è vero che con le prime tre i rossoneri fanno più fatica, c'è da dire che con le dirette concorrenti sono in vantaggio negli scontri diretti. Il primo vantaggio è stato ottenuto con la Roma, con la vittoria per 2-1 a San Siro all'andata e il pareggio per 1-1 al ritorno. Poi l'Atalanta, contro cui il Milan ha pareggiato in casa 2-2 all'andata e vinto a Bergamo per 3-1. Infine, ieri sera, la Lazio, che dopo l'1-1 dell'Olimpico è stata sconfitta 1-0. Un dato significativo: il Milan non sbaglia le partita che contano davvero.

In caso di arrivo a pari punti (per esempio ora l'Atalanta è potenzialmente a 55 come i rossoneri), il Milan sarebbe infatti davanti a tutte queste. E quando si dice "partite da non sbagliare" ci si riferisce ovviamente a queste. Perchè è giusto che i tifosi sognino in grande, ma è innegabile che le prime tre siano di un livello più alto (anche se l'Inter sta deludendo le aspettative) e che il vero obiettivo del Milan debba essere il quarto posto. Inoltre, i rossoneri hanno la tendenza a non perdere in campionato, se non con le prime tre appunto. Di norma, si concedono una sbandata a "girone". Lo scorso anno col Benevento a San Siro, quest'anno all'andata con la Fiorentina e al ritorno con la Sampdoria. Mancano sei partite per confermare questa tendenza e prendersi l'Europa. Perchè la verità è che se vinci con le dirette concorrenti e non perdi quasi mai, l'obiettivo lo raggiungi quasi sicuramente. Gattuso lo sa bene e ancora una volta i dati gli danno ragione.

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