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Conti: “A Verona per vincere”

Andrea Conti, terzino del Milan (credits: GETTY Images)

Conti al canale ufficiale rossonero ha parlato dei match con Chievo e Inter, fondamentali, e della difesa solida grazie al lavoro di squadra.

Stefano Bressi

La premessa è d'obbligo: bisogna pensare solo al Chievo, non al Derby. Andrea Conti, intervistato in esclusiva da Milan TV, ha indicato la via: "Vincere aiuta a vincere, è importante continuare a ottenere risultati positivi anche quando si fa fatica perché ti permette di dare sempre qualcosa in più". Alla vigilia della 27° giornata di Serie A il terzino rossonero ha parlato anche della sua condizione e della squadra: "Sono al 70%, cerco di dare sempre il massimo. Tutti uniti per raggiungere la Champions League".

Sul Chievo: "Dobbiamo prepararla nel migliore dei modi, come se fosse una grande squadra. Non dobbiamo pensare alla partita dopo. Dobbiamo andare lì e vincere".

Sulla sosta: "La sosta di gennaio ci ha fatto bene per ricaricare le pile. I nuovi arrivi ci hanno dato una grossa mano. Sono convinto che fare una serie di risultati utili ti può dare tanto e si può approfittare dei passi falsi delle squadre che contendono il posto. Può dar tanto questo".

Sulla fase difensiva: "Lavoriamo tanto. Il mister è un martello, cerca di ottenere sempre il meglio da noi. I risultati parlano chiaro. Siamo la miglior difesa d'Europa negli ultimi mesi ed è un dato importante. Sappiamo che per ottenere grandi risultati si parte da una difesa solida, ma non è solo merito dei difensori. Quando non subisci gol è merito di tutta la squadra, a partire dagli attaccanti".

Sulla sua condizione: "Sto bene. La partita con l'Empoli è stata la prima per 90' dopo tanto tempo. Pensavo di star peggio. So di non avere i 90 minuti. Sono pronto. Il mister sa che può contare su di me. Quando chiamato in causa cerco di dare il mio contributo".

Sui rientri: "Siamo contenti che sono tornati anche Caldara e Biglia che erano fermi da tanto, anche Zapata, che è stato fermo un mesetto. Più siamo e meglio è. C'è bisogno di tutti, sia che giochi che non giochi. Bisogna aiutarsi tutti anche in allenamento. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo, dobbiamo focalizzarci su quello. Poi è normale che qualcuno gioca di più e qualcuno meno ed è scontento. Ma conta la squadra e raggiungere gli obiettivi".

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