Inoltre, i firmatari invitano «i membri delle istituzioni pubbliche e dei partiti a prendere atto che, al di là dalle singole responsabilità penali e civili che saranno accertate nel corso dei processi, le indagini giudiziarie sull’urbanistica milanese hanno messo in luce un sistema di governo della città opaco e non democratico, profondamente ingiusto sul piano della redistribuzione delle risorse e dannoso per lo sviluppo economico italiano».
A loro parere, "bisogna proporre nuove forme di pianificazione. Devono essere in grado di far fronte agli effetti del cambiamento climatico e del degrado ambientale, di tutelare l’interesse degli abitanti e la qualità ambientale e sociale dei luoghi dall’eccessiva rapacità degli investitori».
Venendo a ciò che interessa il Milan, i firmatari propongono di fermare e ridiscutere la vendita del Giuseppe Meazza.
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