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Milan smarrito: grandi spese, pochi risultati e un futuro sempre più incerto

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Il Milan, oggi, non si trova semplicemente a fare i conti con le difficoltà dei suoi avversari: grandi spese, ma i risultati?
Alessia Scataglini

Il Milan, oggi, non si trova semplicemente a fare i conti con le difficoltà dei suoi avversari. Piuttosto, sembra essere bloccato in una battaglia interiore che dura ormai da mesi. La squadra, che in estate aveva tutte le premesse per essere protagonista nella corsa allo scudetto, fatica ancora a trovare una continuità di gioco e risultati.

La stagione complicata dei rossoneri

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Guardando ai numeri, la stagione del Milan appare distante dalle sue ambizioni. Nonostante l’andamento piuttosto equilibrato delle squadre che occupano i primi posti in classifica, i rossoneri si trovano ormai fuori da qualsiasi discorso per il titolo, superati persino da una Roma che, a sua volta, ha vissuto un 2024 poco soddisfacente. Il dato che salta all’occhio è che una squadra con una rosa tanto potenziale, sulla carta, non dovrebbe trovarsi in queste difficoltà.


Il mercato: soldi spesi ma risultati mancanti

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Il mercato estivo e invernale ha visto il Milan sborsare circa 110-120 milioni di euro per rinforzare la squadra. Tra gli acquisti più rilevanti figurano i 18 milioni per Strahinja Pavlovic e i 15 milioni per Emerson Royal. Ma non solo: Youssouf Fofana è stato prelevato dal Monaco per 20 milioni, mentre l’acquisto di Alvaro Morata, a gennaio, è costato ben 13 milioni. Nonostante tutto, Morata è stato ceduto al Galatasaray per una cifra decisamente inferiore, mentre Santiago Gimenez è arrivato per oltre 30 milioni. A gennaio, sono stati aggiunti anche Warren Bondo per 10 milioni e una serie di prestiti che, purtroppo, non hanno contribuito in modo significativo: Joao Felix, Kyle Walker e Riccardo Sottil hanno portato un esborso complessivo di circa 7.5 milioni.

Questi numeri non sono certo da poco. Ma nonostante l'importante impegno economico, il Milan non ha ottenuto i risultati attesi. Il mercato non è stato in grado di risollevare una squadra che oggi è soltanto nona in classifica, è uscita dalla Champions League e si ritrova a lottare per un obiettivo che fino a pochi mesi fa sarebbe stato impensabile: la Coppa Italia. Un fallimento su tutta la linea.

L'allenatore

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La situazione sembra non essere cambiata nemmeno con l’arrivo di Sergio Conceiçao, che ha preso il posto di Paulo Fonseca. Seppur l’unico trofeo vinto in Italia, la Supercoppa, abbia sollevato qualche speranza, il Milan è andato incontro a un rapido declino, eliminato in Champions League in maniera prematura e incapace di ritrovare una stabilità in campionato. Ogni passo falso sembra solo aggravare la situazione.

Le premesse per una stagione diversa c’erano tutte. Una serie di acquisti mirati, pensati per costruire un Milan competitivo. Ma la realtà ha mostrato che gli investimenti, pur essendo ingenti, non hanno portato i frutti sperati. Dove sono stati spesi questi soldi? Quali sono i veri problemi dietro a questa crisi? Non è solo una questione di giocatori o di allenatori, ma una riflessione più ampia che deve coinvolgere l'intero progetto rossonero, a partire dalle sue scelte dirigenziali. Il Milan oggi è in una fase di stallo, e solo con un'analisi profonda e una strategia chiara potrà sperare di rialzarsi.

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