Ma la mossa della società è stata astuta, per certi versi. Mandare a parlare Zlatan Ibrahimovic significa dare credibilità alla scelta Paulo Fonseca. Se lo dice lo svedese, se la scelta è appoggiata, sottoscritta e sostenuta convintamente da lui, cosa gli si può dire? Sì, qualche critica gliela si potrà anche fare, ma non è niente rispetto alla shitstorm che si sarebbero presi i vari Geoffrey Moncada, Giorgio Furlani e Gerry Cardinale. La dirigenza in questo modo ne esce vincitrice? Probabilmente no, ma senza dubbio ne viene fuori meglio rispetto ad altri scenari.
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