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Milan, ennesimo errore: nessuno difende Conceicao. Lasciato solo… e senza parole

Milan, ennesimo errore: nessuno difende Conceicao. Lasciato solo... e senza parole
Il Milan si prepara alla sfida con l'Atalanta ma non ci sarà la solita conferenza di Conceicao. Il tecnico portoghese è stato lasciato solo
Francesco Aliperta Redattore 

Si avvicina la 33esima giornata di Serie A e anche stavolta non vi sarà alcuna conferenza per Sergio Conceicao. Il Milan sfiderà l'Atalanta, domenica 20 aprile alle ore 20:45, in un match molto importante per la stagione rossonera. Eppure, alla vigilia della partita non sarà possibile fare le consuete domande al tecnico del Diavolo. Vero, l'impegno ravvicinato con l'Inter, di mercoledì 23, determina tale decisione e sicuramente Conceicao avrà l'opportunità di parlare il giorno prima.

Milan, chi difende Conceicao? Il tecnico lasciato solo e in preda alle indiscrezioni

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Tuttavia, a far discutere non è tanto la decisione di non fare alcuna conferenza, ma l'ennesimo errore comunicativo del Milan. Già, ormai sono settimane che alla panchina rossonera vengono accostati diversi profili, da Conte ad Allegri passando per De Zerbi e finendo con Italiano, ma nessuno dei dirigenti ha mai proferito parola a riguardo. Neanche una dichiarazione, una forma di difesa che attesti che, in questo rush finale, l'allenatore del Milan si chiama Sergio Conceicao.

Non si tratta di smentire o meno, si tratta di mandare un messaggio che possa, quantomeno, alleggerire questo deludente finale di stagione. Il Milan rincorre una disperata qualificazione europea e deve ancora giocarsi la semifinale di ritorno contro l'Inter in Coppa Italia, ma si parla di tutto fuorché il presente: direttore sportivo, panchina e mercato. Ci siamo per caso dimenticati di Conceicao? Ci siamo per caso dimenticato del secondo allenatore, dopo Paulo Fonseca, lasciato in piena solitudine?

Il tecnico portoghese, dalla sua, non perde mai occasione di sottolineare il suo lavoro. Ha avuto poco tempo, innegabile, e il suo operato è stato chiaramente influenzato dai tantissimi impegni del calendario rossonero da fine dicembre a oggi. Eppure, Conceicao ha conquistato una Supercoppa, non certamente da squadra favorita, e smosso le acque del mercato. Ha risvegliato un gruppo che vive male le tante vicende dirigenziali, sta trovando una quadra precisa per le caratteristiche tecnico-tattiche dei suoi giocatori e punta al secondo trofeo in una delle stagioni peggiori degli ultimi anni.

Scrivendo ciò non si difende Conceicao, né tantomeno si attacca la dirigenza, ma si evidenzia la lampante carenza del club. Il Milan deve ripartire anche da questi dettagli, come la comunicazione appunto, se vuole ricominciare a puntare in alto. L'allenatore, d'altronde, è parte fondamentale tanto quanto il direttore sportivo e si può anche ingaggiare il migliore del mondo, ma non si può assolutamente lasciarlo da solo. Intanto, Conceicao difende sé stesso, come se fosse ormai condannato all'esonero, e potremmo definire la sua battaglia con il titolo di uno striscione della Curva Sud: "Il rumore del Silenzio".