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MILAN ECONOMY – HINES: “NUOVO STADIO MILAN A SCALO FARINI? NO COMMENT”, PERO’…

Come da queste pagine abbiamo spesso sottolineato, il Milan 2.0 deve ripartire da una gestione manageriale della società, con business plans e strategie commerciali ben definite, sul medio e lungo periodo, che portino il club a competere di...

Luca Fazzini

 Barbara Berlusconi (fonte foto: www.corrieredellosport.it)

"Come da queste pagine abbiamo spesso sottolineato, il Milan 2.0 deve ripartire da una gestione manageriale della società, con business plans e strategie commerciali ben definite, sul medio e lungo periodo, che portino il club a competere di nuovo ai massimi livelli in campo nazionale ed internazionale.

"Se, infatti, non è un mistero che la spending review abbia notevolmente colpito le casse del sodalizio rossonero, è pure chiaro che l’unica via d’uscita sia aumentare i ricavi tramite idee di marketing e di crescita sostenibile ed auto-alimentata. Una delle più importanti è sicuramente la costruzione di un nuovo impianto sportivo di proprietà: al centro del progetto ci sarà il nuovo stadio, un complesso all’inglese in grado di ospitare circa 50.000 persone, circondato da alcune strutture ed infrastrutture accessorie, quali ristoranti, centri commerciali, musei tematici e così via.

"Il costo di un’operazione immobiliare come quella descritta potrebbe aggirarsi complessivamente attorno ai 500 / 600 milioni di e, esborso che Fininvest, la holding del gruppo facente riferimento alla famiglia Berlusconi, non sembra disposta a sostenere da sola. Hines potrebbe garantire un importante know-how e può vantare una presenza forte a Milano, dove ha recentemente sviluppato il complesso Porta Nuova, ora sede di Unicredit. Nel frattempo, però, sembra aver posto alcune condizioni particolarmente stringenti, che Barbara Berlusconi starebbe valutando in queste ore.

"Sembra che l’area individuata come possibile sede per la nuova arena milanista possa essere quella dello Scalo Farini, a due passi da Porta Garibaldi: circa 60 ettari di proprietà delle Ferrovie dello Stato, già ottimamente collegata alla città da infrastrutture che, nel caso dell’area Expo, avrebbero dovuto essere realizzate ex-novo, costituendo così un’ulteriore voce di spesa e facendo lievitare il costo complessivo dell’operazione.

"Per Pianeta Milan abbiamo contattato Hines Italia che, però, preferisce non commentare le voci circolanti, né in un senso né nell’altro. E’ un segnale che ci pare di poter interpretare come vagamente positivo; si attende l’ufficialità.

"Andrea Bricchi

"(Twitter: @andreabricchi77)

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