Via Reijnders e in 2-3 al suo posto? Con Tonali non ha funzionato!
—Come fare per rilanciarsi? In primis, questo il nostro suggerimento/appello/invocazione, chiamatela come volete, NON CEDERE REIJNDERS. Neanche se Manchester City e Real Madrid si presentassero con 70 o più milioni di euro alla porta del Milan. L'abbiamo visto già con la cessione di Sandro Tonali al Newcastle (per altro, per una cifra di gran lunga inferiore rispetto a quanto fatto inizialmente trapelare sui giornali). Vendere un pezzo grosso e sostituirlo con due-tre giocatori di media caratura non funziona. Perché, a fare fronte all'ottima pescata Reijnders dall'AZ Alkmaar, hanno fatto da contraltare le operazioni Ruben Loftus-Cheek dal Chelsea e, soprattutto, Yunus Musah dal Valencia. Su questi ultimi due, obiettivamente, 40 milioni di euro bonus inclusi gettati dalla finestra come Leonardo Di Caprio in 'The Wolf of Wall Street'.
Tutti i giocatori da vendere ... altro che il numero 14 ....
—La dirigenza del Milan partisse, magari, proprio da Loftus-Cheek e Musah per rientrare del buco di bilancio. Proseguendo con gli Emerson Royal, i Malick Thiaw e i Fikayo Tomori. Ma anche Samuel Chukwueze, fino all'arrivo di Santiago Giménez l'acquisto più costoso dell'era RedBird. Altrettanto fallimentare, però. Che non si riscattino i Kyle Walker, i João Félix, i Riccardo Sottil e i Tammy Abraham. Anche se noi propenderemmo, poi, per il rinnovo, la conferma e il rilancio di Mike Maignan e Theo Hernández, comprenderemmo addirittura una cessione di uno dei due francesi o di tutti e due. Ma, cari Furlani e Moncada, di modo per fare cassa ce n'è. Basterebbe piazzare bene, a titolo, definitivo, qualche giocatore che rientra dal prestito, ma non nel progetto: Yacine Adli, Tommaso Pobega, Noah Okafor. Incassare dal riscatto di chi andrà via, come Ismaël Bennacer.
Ma arriverà questo DS? La barca rischia di affondare davvero
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Per far questo, bene e con competenza, però, servirebbe un direttore sportivo di qualità e di comprovata esperienza nel calcio italiano. Lo prenderemo? Staremo a vedere. Non resta che incrociare le dita e sperare che chi comanda ora la barca Milan non decida di gettare al mare Reijnders con la scusa di un peso troppo importante per poter reggere la rotta. No perché poi, non va dimenticato, una barca non attrezzata difficilmente riuscirebbe a non affondare al primo urto importante che troverà davanti al proprio cammino.
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