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MILAN NEWS

Milan, avevi ragione: ora tutti lasciano i giocatori a zero

Stefano Bressi

La scorsa estate il Milan ha aperto la fila, ma adesso sono tantissimi i club che devono rinunciare ai loro gioielli che vanno in scadenza.

La scorsa estate sembrava stesse succedendo qualcosa di indicibile e impossibile in casa Milan, quando il club rossonero ha deciso (perché sì, non offrire di più è una decisione) di non rinnovare il contratto a Gianluigi Donnarumma e Hakan Calhanoglu, classe 1999 e classe 1994. Soprattutto i tifosi, ma anche alcuni addetti ai lavori, si sono scagliati contro la scelta di Paolo Maldini e di tutto il Milan di perdere giocatori a zero. Si diceva fosse una cosa da evitare a ogni costo perché si lasciavano per strada milioni di euro. In tanti dicevano che sarebbe stato meglio rinnovare a ogni condizione e poi si sarebbe visto... Insomma, il Milan è passato per il club incapace di trattenere i propri gioielli. Così il portiere è andato al Paris Saint-Germain a prendere un ingaggio molto più alto, mentre il turco si è accontentato di poco di più.

Quello del Milan, però, è un discorso assolutamente rispettabile e che, sempre di più, sta diventando normale nel mondo del calcio. Bisogna ribadire il concetto: è una scelta. Ponderata, studiata e analizzata. Due o tre milioni non fanno la differenza nell'immediato, ma alla lunga possono farla. La decisione del Milan è quella di non strapagare nessuno, di fare una valutazione del valore di un giocatore e, in base a quella, fare un'offerta. Se la controparte la ritiene soddisfacente e congrua, avanti insieme; altrimenti, la valutazione del club e quella e ognuno per la propria strada. Si prenderà qualcuno che saprà sostituirlo e che ha un valore congruo (leggasi Mike Maignan, classe 1995 francese che si è rivelato un vero affare per il rapporto qualità/prezzo). Stessa cosa succederà con Franck Kessie, ivoriano classe 1996 che si accaserà da un'altra parte il prossimo anno.

Discorso rispettabile e corretto che, quindi, sta sempre più prendendo piede. Dal club incapace e sciagurato, il Milan è diventato (come spesso gli è successo nel corso della propria storia) un club precursore. La proprietà e la dirigenza rossonera hanno capito prima in che direzione serviva andare e la pandemia ha solo accelerato il processo, ponendo il Milan in una situazione ancora più vantaggiosa (avendo iniziato in anticipo). Ora, infatti, sta toccando a tutti e tutti fanno lo stesso discorso del Milan: nessuna offerta troppo alta, firma a determinate condizioni o meglio l'addio, anche a zero.

Succede a tutti: il Napoli e il Torino perdono Lorenzo Insigne e Andrea Belotti, rispettivamente classe 1991 e 1993 ed entrambi capitani, a costo zero. Di queste ore è la decisione della Juventus, sulla stessa linea del Milan, di non accontentare Paulo Dybala, argentino classe 1994, e di lasciarlo andare a zero. Addirittura lo stesso PSG, uno dei club più ricchi del mondo, perde Kylian Mbappé, francese classe 1998 e futuro Pallone d'Oro, a zero. Perché poi subentra anche un altro discorso: i giocatori (e i procuratori) hanno sempre più potere decisionale. Per quanti soldi tu possa offrire, se un giocatore ha l'accordo con un altro club potrà sempre rifiutare ogni destinazione e trasferirsi poi a zero. Così da agevolare il trasferimento e aumentare le commissioni all'agente. È il nuovo calcio, ma il Milan ci era arrivato prima di tutti.

Poi bisogna anche rimpiazzare le perdite però. Finora il Milan lo ha fatto egregiamente. Si è già detto di Maignan, che costa un quinto di Donnarumma e non ha un rendimento pari o addirittura superiore. Si diceva che il Milan avrebbe perso 15 punti senza il proprio ex portiere. Invece gli unici punti che mancano sono quelli tolti da decisioni arbitrali scandalose e i rossoneri sono primi in classifica, con più punti dello scorso anno. Bisogna poi sostituire i giocatori e il Milan lo sta facendo, finora, bene. C'è da capire se anche le altre sapranno fare altrettanto. Contano gli scout. E i rossoneri, anche in questo, sembrano un passo avanti a molti. Nel calcio del futuro, sempre più presente, il Milan prenota un posto in prima fila. Intanto il fondo Elliott sta pensando di entrare nel Chelsea >>>

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