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Maldini: “Obiettivo quarto posto: non siamo contenti, ma non siamo distanti”

Paolo Maldini, Direttore Tecnico del Milan (credits: GETTY Images)

Paolo Maldini, direttore strategico sviluppo area sport del Milan, ha parlato delle ambizioni del club rossonero alla luce delle ultime difficoltà

Daniele Triolo

"Paolo Maldini, direttore strategico sviluppo area sport del Milan, ha parlato, ai giornalisti presenti alla conferenza stampa di presentazione di Milan-Spal, a Milanello, delle ambizioni del club rossonero alla luce delle ultime difficoltà. Queste le dichiarazioni di Maldini, riportate da 'MilanNews.it':

"Sulle ambizioni del Milan: "Gli obiettivi erano chiari fin dall'inizio, non siamo partiti per vincere lo Scudetto. Siamo partiti in corsa, con il sogno di arrivare al quarto posto. Può sembrare riduttivo per una squadra come il Milan, ma negli ultimi anni non ci siamo mai arrivati. Siamo dentro i parametri. Lo abbiamo dimostrato fino poco tempo fa. Questo mese sarebbe stato importante per fare il salto di qualità, non ci siamo riusciti e non siamo contenti ma non siamo distanti 15 punti. Non per prendere degli alibi, ma abbiamo avuto delle grosse difficoltà, abbiamo avuto tanti giocatori infortunati nello stesso ruolo, abbiamo attraversato dei momenti difficili. Qualche alibi c'è, malgrado questo ci aspettavamo qualcosa in più, lo sa l'allenatore e gli stessi giocatori".

"Sulla sfida che attende il Milan: "Bisogna riuscire a cambiare questa percezione di non essere in grado, è forse la nostra più grande sfida, stiamo cercando di farlo dall'inizio. Le partite a volte le cambi con un atteggiamento, devi essere più propositivo. Non far vedere che sei da sesto posto. Non accettare quel tipo di posizione. L'ordinario nello sport non esiste, devi sempre fare qualcosa di straordinario, questo vale per tutti gli obiettivi. Questo si chiede in genere ai giocatori che a volte si adagiano in una posizione di comodo. Da quando siamo qua non abbiamo mai giudicato quello che è successo prima di noi, anche perché la situazione non era semplice. L'input è la condivisione degli obiettivi, delle linee guida della società, quindi grandissimo appoggio all'allenatore e allo staff".

"Su Gonzalo Higuaín: "Non abbiamo mai messo in discussione la sua leadership, è un punto di riferimento. Vive una situazione particolare, nuova per lui. Sia per essere in prestito, sia perché è tanto che non fa gol".

"Sui riscatti di Tiémoué Bakayoko e Gonzalo Higuaín: "Siamo stati chiari con loro quando sono arrivati, la posizione Champions è vincolante".

"Su Tiémoué Bakayoko: "E' normale che all'inizio ci volesse un po' per adattarsi. Ha fatto un cambio incredibile. Cercavamo un centrocampista moderno come lui, con forza e centimetri".

"Sul Fair Play Finanziario UEFA: "Le regole sono più rigide, è una cosa che ha portato al calcio a non avere debiti, ma è impossibile arrivarci per una squadra che vuole tornare ad un livello alto, è molto penalizzante. Le squadre che non hanno dovuto fare il FFP sono là e guardano le altre dall'alto. Non a caso il Real Madrid ha vinto le ultime tre Champions League".

"Sul peso del FFP sui club: "Se in questo momento arrivasse Silvio Berlusconi come nel passato non potrebbe fare la squadra più forte al mondo, non è una cosa attuale. Non ci sarà più. Grazie a Dio l'abbiamo vissuta ma non è più possibile. Lo scopo del FPP? Se il calcio perde 2 miliardi di euro è un problema, ora ha un po' ridotto le perdite. Il problema è regolamentare le squadre che non sono di alta fascia per poter cercare di fare investimenti per cercare di arrivare là. Non c'è un manuale da seguire, ognuno ha avuto delle sanzioni difficili da affrontare".

"Sul passato del Milan: "Il passato conta, ma non solo quello nostro, ma anche quello degli ultimi cinque anni".

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