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Ibrahimovic, il suo 2020 al Milan in perle: eccole tutte

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MILAN NEWS - Il 2020 è stato sicuramente l'anno di Ibrahimovic, tornato al Milan e ancora leader assoluto, anche grazie alle sue perle.

Stefano Bressi

IBRAHIMOVIC, LE PERLE DEL 2020

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Milan, le più belle dichiarazioni di Ibrahimovic nel 2020

IZ BACK

È proprio vero che il buon giorno si vede dal mattino. Il 2020 si è aperto nel migliore dei modi per i milanisti, con il ritorno di Zlatan Ibrahimovic. Questo è stato certamente il suo anno: ha ripreso per mano il Milan, l'ha fatto crescere e l'ha riportato a buon livello. La sua leadership e il suo carisma sono stati decisivi ancora una volta e li ha messi in mostra fin dal primo giorno, quando atterrato dall'aereo ha dichiarato: "Mi sento a casa, farò saltare ancora San Siro". Beh, è stato di parola. Se gli stadi non fossero stati chiusi, i tifosi avrebbero saltato tantissime volte. Dichiarazioni accompagnate dalla solita sana spocchia: "Magari non corro più, ma posso tirare da 40 metri". Non ha segnato da 40 metri, ma ha sicuramente corso più di quanto ci si aspettasse. O ancora "Non sono qui per fare la mascotte" "Non fallirò, perché non ho perso la passione". Dichiarazioni che sul momento potevano sembrare di circostanza, ma che sono state confermate dai fatti.

CA**O GUARDI

A fine gennaio, quando Ibra aveva già fatto capire quale fosse l'andazzo e che potesse ancora fare la differenza, sui social è tornato con il suo marchio di fabbrica: "Ca**o guardi". Il suo faccione in primo piano, la didascalia che fa impazzire tutti. In quel momento si è capito che Ibra è davvero tornato.

NON SONO MAI ANDATO VIA

Passano le settimane e Ibra continua a ingranare. A fine gennaio è già decisivo. In Coppa Italia segna al Torino e festeggia a braccia larghe sotto la Curva Sud. Sempre ai social è affidato il suo commento: "Non sono mai andato via". Duplice significato: sia per quanto riguarda l'amore per il Milan che per quanto riguarda le sue prestazioni, che qualcuno aveva erroneamente messo in dubbio. Il giorno dopo, sempre su Instagram, video dell'esultanza e didascalia sobria: "Dio non ha religione".

I LEONI...

Passano pochi giorni e Ibra continua a stupire. Lo svedese ruggisce, nel vero senso della parola. Durante il riscaldamento le telecamere lo immortalano mentre allarga le proprie fauci come un leone. Assist perfetto per lo svedese, che immediatamente pubblica il filmato, anche stavolta con una descrizione molto banale: "I leoni non sono come gli umani".

CASA DEL SIGNORE

Poche settimane fa ha confessato che prima di questa foto non aveva ancora mai visto il Duomo a Milano, nonostante i tanti anni tra Inter e Milan. Quando però gli è stato fatto notare ha esclamato "È il Duomo che deve vedere me". Anche al momento della foto, però, non si è tirato indietro: "Casa del Signore" la didascalia.

DIO E I SUOI STUDENTI

Sempre su Instagram, lo svedese si scatena. Foto in allenamento alla ripresa post Coronavirus: lui davanti, i giovani dietro. Didascalia molto chiara: "Dio e i suoi studenti". Umiltà.

MI STO SOLO RISCALDANDO

L'inizio di stagione era stato eccellente, ma il post Coronavirus ha superato ogni limite. Ibrahimovic ha iniziato a fare davvero la differenza, trascinando un Milan che ha poi concluso da imbattuto. Le voci sul suo rinnovo iniziavano a rincorrersi e quando finalmente sembrava fosse pronto a firmare il rinnovo si è lasciato andare a un "E mi sto solo riscaldando". Anche stavolta, aveva ragione.

CI FOSSI STATO DALL'INIZIO...

Dopo uno dei tanti successi del finale della scorsa stagione, i numeri del Milan iniziavano a essere già impressionanti: i rossoneri stavano risalendo la classifica e vivevano un post lockdown veramente strepitoso. Qualcuno iniziava a parlare anche di Scudetto l'anno successivo con Ibra e lui spavaldo ha risposto: "Ci fossi stato dall'inizio avremmo vinto lo Scudetto". Esagerato. Il Milan però ha iniziato la nuova stagione da primo in classifica.

GIOCATORE, ALLENATORE E PRESIDENTE

I meriti di Ibra sono stati unanimemente riconosciuti. Lo svedese ha stravolto la mentalità del Milan, aiutando la squadra in campo e fuori. Ecco perché, ironicamente, è arrivato ad affermare: "Faccio giocatore, allenatore e presidente, ma mi pagano solo come giocatore".

LA CALMA PRIMA DELLA TEMPESTA

Finalmente il rinnovo, finalmente la firma. Come al solito, Ibra lancia messaggi via social. Con i tifosi impazienti di sapere se sarebbe rimasto o no, lui li ha lasciati friggere per un po', mentre si rilassava in una sauna e su Instagram pubblicava il video con una didascalia però abbastanza chiara: "La calma prima della tempesta". E quando tutto tace, le tempeste sono poi molto forti...

BENJAMIN BUTTON

La nuova stagione è iniziata subito alla grande. Gol nei preliminari di Europa League e doppietta al Bologna. Invece di calare, Ibra migliora sempre. E allora ecco il paragone come sempre di basso livello: "Sono come Benjamin Button, più invecchio e più divento giovane. Però io sono stato sempre giovane, mai vecchio".

COVID, HAI SFIDATO ZLATAN

Il 2020 è stato però soprattutto l'anno del Coronavirus, che alla fine ha colpito pure Ibrahimovic. Lo svedese è stato contagiato ed è stato costretto a saltare molte partite. Ha poi confessato di essere stato abbastanza male, ma il modo in cui ha affrontato la malattia è stato in perfetto stile Ibra: "Covid, hai sfidato Zlatan. Pessima idea". Poi, dopo la guarigione: "Covid, sei guarito. Ora puoi uscire".

DIO... CHE DERBY

La paura che non ci sarebbe stata, la gioia di esserci, la soddisfazione della doppietta e della vittoria. Ibrahimovic è tornato giusto in tempo per il Derby e l'ha deciso con una doppietta. Ha poi confessato: "Potevo saltare tutte le partite, ma non il Derby. Il Derby lo dovevo giocare". E dopo aver risposto sul campo, anche sui social è arrivata la risposta a Lukaku, che si era autoproclamato re di Milano: "Milano non ha mai avuto un re, hanno un Dio".

PERCHÈ CORRERE SE...

Ogni volta che sembra abbia raggiunto il massimo, Ibra poi decide di sorprendere tutti e fa un ulteriore passo avanti. I gol non mancavano, ma ne serviva uno strepitoso. Ecco allora la rovesciata decisiva contro l'Udinese nei minuti finale, che vale la vittoria rossonera. Palla raggiunta in cielo e piazzata all'angolino, poi su Instagram: "Perché correre quando puoi volare".

TIMELESS

Prima di farsi male, Ibra è stato ancora protagonista con una doppietta, valsa il successo a Napoli dopo 10 anni. 10 anni fa era stato sempre lui a far vincere il Milan e dunque, non a caso, sui social festeggia con un "Timeless". Senza tempo. Dieci anni fa, come oggi. Ibra dominatore.

IBRA CON AMBROSINI

Poi, di fatto non si è più visto in campo. I tifosi sono impazienti di rivederlo nel nuovo anno per rivivere le stesse emozioni del 2020. L'ultimo segnale di Ibra è la lunga e bella intervista con l'ex capitano rossonero Ambrosini. Una chiacchierata che ha regalato tantissime perle. La prima subito chiara: "Tutti dicevano fosse impossibile riportare il Milan in alto, per questo sono qui. Queste cose mi caricano". Sugli obiettivi invece: "Io ho il mio, la squadra solo di fare il meglio possibile". Questione di mentalità vincente, questione di testa: "O mangi o vieni mangiato. Io ho deciso di mangiare". Proprio quello che ha trasmesso ai suoi compagni di squadra: "Metto pressione, chiedo tanto e non accetto un pallone sbagliato. Se siamo a questo livello, se siamo al Milan devi vincere. Ti portano qui per vincere. Io faccio tutto per vincere. Quando fai qualcosa bene è normale nel mio mondo, se non lo fai bene non devi essere qui. Se sbagli, non va bene".

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