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HONDA, Mihajlovic: “Un soldatino” e Galliani: “E’ furbo”

Keisuke Honda durante Alessandria - Milan di Coppa Italia (credits: GETTY Images)

Le dichiarazioni di Honda hanno più volte creato scalpore, ma intanto è un titolare irremovibile

Gianluca Raspatelli

Keisuke Honda sembrava sul piede di partenza a gennaio. Il Milan non ingranava, Mihajlovic era a rischio, e quella maglia numero 10 pesava più che mai nel giudizio della critica. Inoltre, a differenza del resto della squadra, il giapponese non si risparmiava le uscite polemiche, sia contro la società sia contro l'allenatore.

Tutti questi fattori facevano pensare al suo addio nell'ultima finestra di mercato, e invece sono partiti Suso e Cerci. Nelle prime 4 giornate del girone di ritorno abbiamo capito il perchè di questa scelta. Infatti il Milan è rimasto imbattuto in queste 4 gare, e Honda è uno sempre uno dei migliori per quantità e qualità.

Come riporta La Gazzetta dello Sport, di lui Mihajlovic dice: "E' un soldatino, gli dici cosa deve fare e lui lo fa". Non che il giapponese non abbia ricordato che il suo ruolo ideale non è l'esterno di centrocampo, ma senza dubbio se gli si dice di tornare lui torna, se gli si dice di dialogare con Abate lui ci dialoga, se poi riesce anche ad aggiungere la rifinitura di un vero numero 10 il giocatore diventa insostituibile.

Galliani, parlando di lui, ha detto: "I giocatori più furbi sono quelli che si adattano ai ruoli dove c'è spazio" e il Milan di esterni ne ha proprio pochi. Tra lui e Honda pare non ci siano mai stati colloqui per la cessione, ma questa non è da escludersi in estate. Essendo arrivato al Milan gratis si potrebbe fare una discreta plusvalenza. Ma ormai l'uso del condizionale è d'obbligo, perchè un Honda così meritebbe senza dubbio la conferma.

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