archivio2015

ELY E ROMAGNOLI SI, MEXÉS E ALEX NO: IL PUNTO SULLA DIFESA DEL MILAN

ELY E ROMAGNOLI SI, MEXÉS E ALEX NO: IL PUNTO SULLA DIFESA DEL MILAN - immagine 1
La difesa, com’è noto da tempo, è il punto debole del Milan da qualche anno a questa parte. Dopo l’arrivo in passato di giocatori importanti sia qualitativamente che di personalità, il reparto non ha mai avuto un...

Daniele Triolo

La difesa, com’è noto da tempo, è il punto debole del Milan da qualche anno a questa parte. Dopo l’arrivo in passato di giocatori importanti sia qualitativamente che di personalità, il reparto non ha mai avuto un vero leader e giocatori capaci di reggere da soli il peso degli attacchi altrui. Mihajlović ha centrato perfettamente il problema mettendo in pratica e non solo a parole il detto che gli attaccanti sono i primi difensori: tutti corrono in fase di non possesso occupando e proteggendo ogni parte del campo in modo omogeneo e all’unisono in creando un unico blocco compatto. In questo modo la difesa, in condizioni di gioco normali, non dovrebbe più essere infilata da incursioni avversarie che nella maggior parte dei casi risultavano letali.

Tra alti e bassi, tra le buone prestazioni in Cina dove il Milan è uscito imbattuto e la debacle dell’AUDI Cup, la squadra ha potuto lavorare e affinare i meccanismi presentandosi al Trofeo TIM con le coppie difensive un po’ rimescolate dall’arrivo di Romagnoli. Rodrigo Ely aveva già impressionato nelle precedenti amichevoli e anche contro l’Inter ha dimostrato tutte le sue doti aree e di posizionamento annullando il capocannoniere dell’ultimo campionato Icardi. Accanto a lui giocava Alex che è apparso sempre lento e impacciato nella manovra, capace di distinguersi solo sui calci piazzati e prendendosi un rosso meritato, anche per colpa del retropassaggio sanguinoso di Bonaventura, per l’atterramento dello stesso Icardi lanciato a rete.

Mihajlović ha così dovuto togliere Honda per far debuttare Romagnoli che dopo pochi minuti si è reso protagonista di un salvataggio sulla linea miracoloso. Nella seconda partita contro il Sassuolo, i cambi necessari, hanno fatto schierare al centro della difesa Mexés, poi sostituito da Paletta, con Romagnoli. Negativa la prova del francese apparso, come ogni tanto gli capita, distratto e presuntuoso nel cercare giocate che non gli appartengono o lasciando troppo spazio agli avversari. Mentre il nuovo arrivato ha svolto un compito diligente senza troppi sussulti, ma dopo un allenamento nelle gambe nessuno poteva chiedergli di più.

Se la batteria prevista per il reparto arretrato deve essere di cinque elementi al massimo, vista l’assenza di coppe, oltre ai confermatissimi Mexes e Rodrigo Ely oltre al nuovo acquisto Romagnoli, c’è spazio per uno soltanto tra Alex, Zapata e Paletta. L’italo-argentino sembra essere l’indiziato numero uno a lasciare Milanello anche se le ultime prestazioni e gli infortuni dei suoi «rivali» non dovrebbero far fare sogni troppo tranquilli ai dirigenti rossoneri.

Davide Benericetti

@davben86

tutte le notizie di