E’ il Milan di Mr.B. No, l’imprenditore thailandese, questa volta, non c’entra nulla. La B è quella di Silvio Berlusconi, da trent’anni sino ad oggi. Questa B corrisponde a diversi ritratti dell’uomo Silvio: imprenditore tra i politici, tifoso tra i tifosi e, in primis, milanista tra i milanisti. Non solo: l’ex premier è anche il più allenatore tra i presidenti. Per questo, Silvio - a volte - sbaglia. Niente paura, perché il super uomo sa farsi perdonare. Il presidente rossonero è sempre il solito: unisce e divide, anche nel calcio.
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Berlusconi spinge per il 4312: ecco il suo Milan
Il 4-4-2 non piace a Silvio Berlusconi, che da sempre preferisce una squadra composta da un numero "10" con due punte in campo. Ecco il "suo" Milan
Milanello, in queste ultime settimane, è come se fosse un’aula parlamentare. Insomma, nel governo di casa Milan non tutti la pensano allo stesso modo. Come in politica, anche qui, c’è una maggioranza e una minoranza. Da una parte Berlusconi ( la minoranza che conta) e le sue idee, dall’altra Galliani e la squadra ( una maggioranza fatiscente). L’oggetto del contendere? Il futuro della panchina. Ovvio. E le prossime partite saranno decisive, finale di Coppa Italia compresa.
Il presidente non è convinto dell’allenatore serbo. Berlusconi, più volte, nel corso della stagione, ha punzecchiato Mihajlovic e a fine stagione il benservito sembra inevitabile. Sul piatto, per la panchina rossonera, ci sono diversi nomi: Di Francesco, Brocchi (coadiuvato da Lippi, nel ruolo di supervisor), Donadoni e, non per ultimo, Capello. Si, Silvio la pensa così: è Mihajlovic il responsabile dell’ennesima deludente stagione rossonera. Così è deciso. E la squadra? La rosa, attraverso i senatori, ha fatto sapere ai piani alti di voler aprire un ciclo con Sinisa al timone. Insomma, una presa di posizione da prendere in considerazione. Anche Galliani, in teoria, vorrebbe evitare l’ennesimo cambio di panchina. L’ad rossonero, infatti, sta tentando di convincere Berlusconi a rinnovare la fiducia all’ex tecnico della Fiorentina. Il motivo è semplice: bruciare un allenatore all’anno sarebbe deleterio.
E’ bastata una sconfitta, la prima nel girone di ritorno, per scatenare la bufera. Per questo, adesso, le redini della squadra le impugnerà Silvio. Giusto? Ovviamente no. E il 4-4-2? Brutta roba, la causa dei mali rossoneri; sempre a parere di Mr B.
Il Milan, dunque, già da domenica contro il Chievo potrebbe cambiare modulo: 4-3-3, con Bacca punta centrale assieme a Bonaventura e Honda ad agire da esterni offensivi. Calma, non è questa la panacea di tutti i mali. Ma il presidente ha pontificato, urbi et orbi, il futuro schema del Milan: 4-3-1-2. Così è deciso. E’ vero, il Sassuolo ha messo a nudo tutti i limiti rossoneri, ma rimaneggiare nuovamente la formazione, depennando le certezze trovate, sarebbe la scelta giusta? Chissà. In fondo, lo stesso Mihajlovic, dopo la vittoria con la Fiorentina, dichiarò in merito al cambio di modulo: “Lo schema tattico? Quando recuperemo Balotelli, Menez e il migliore Boateng ho l'idea di tornare al 4-3-1-2”.
Ed ecco come cambierebbe il Milan: il portiere è sinonimo di garanzia. Donnarumma, a vita. La difesa sarà la solita: Romagnoli nelle vesti di leader, coadiuvato da Alex o Zapata, che si alterneranno. I terzini, fino a fine stagione, saranno Abate e Antonelli. Si, De Sciglio, ora come ora, si può accomodare solo in panchina. Ma l’incognita, quella vera, rimane il centrocampo. In rosa non c’è un playmaker pronto per la cabina di regia, ma Montolivo sembra la soluzione. Il capitano infatti, in un ruolo alla Pirlo, potrebbe compiere un salto di qualità, sbugiardando tutti i suoi detrattori, diventando a tutti gli effetti un regista da Oscar. In mezzo al campo, poi, agirebbero Kucka e Bertolacci, impiegati da mezz’ala; con Honda pronto ad adattarsi nuovamente. Ma il nodo da sciogliere rimane quello del trequartista.
L’eletto sarebbe Giacomo Bonaventura, stella di questo Milan: Jack, da trequartista, ha già giocato ad inizio carriera. Non solo, l’ex Atalanta, dietro agli attaccanti, potrebbe segnare più gol. Infine, la coppia d’attacco sarà Bacca e … ? Con Niang fermo ai Box, il partner per il colombiano dovrebbe essere Menez. Il francese deve ancora trovare la condizione, ma è lui l’indiziato numero uno per il posto fisso. C’è poi da valutare la situazione di Luiz Adriano: il brasiliano, ieri, è tornato ad allenarsi con il gruppo, ma contro il Chievo difficilmente partirà titolare.
E Balotelli? It's a striker, direbbero i suoi ex tifosi del Manchester City. Ma la pazienza, con Mario, purtroppo è finita. Certo, avrà altre occasioni da qui sino a fine stagione, ma spetterà a lui. Solo a lui. Insomma, il consiglio da dare all’allenatore serbo è solo uno: Miha, segui il tuo istinto. Che sia 4-4-2, 4-3-3 o 4-3-1-2, con buona pace del tuo presidente, Silvio Berlusconi.
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