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Antimafia, Pantani non era solo la sera della morte

Marco Pantani con la maglia del Milan, foto magliarossonera.it

Umberto Rapetto, già generale di brigata della Guardia di finanza, ha raccontato alla commissione Antimafia, alcuni dettagli sulla morte di Pantani

Donato Bulfon

ULTIME MILAN - Presente in audizione davanti alla commissione Antimafia, ha parlato Umberto Rapetto, già generale di brigata della Guardia di finanza, sulla morte del campione di ciclismo Marco Pantani, noto tifoso del Milan, il 14 febbraio 2004.

Ecco le sue parole, come riportate da gazzetta.it: "L'albergo? C’erano dei sotterranei e un garage, dato che lo stesso veniva probabilmente utilizzato non solo per trascorrere le vacanze, ma magari per trascorrere qualche ora in intimità, ragion per cui la possibilità di accedere dal garage esorbitava da qualunque controllo poteva essere esercitato dal bureau. Il braccio di Pantani? Non si può pensare che sia stato lui a strisciare il braccio prima di esalare l’ultimo respiro". Con ogni probabilità c'era quindi qualcuno con lui e non era da solo, come da sempre ipotizzato. Rapetto, inoltre, fa notare ai parlamentari l’immagine di una pallina bianca che era nella stanza d’albergo, vicino al corpo del Pirata, ma "rimasta intonsa anche se era in una pozza di sangue, come se fosse stata calata giù con una canna da pesca". Intanto, Gattuso ascoltato dalla Procura di Torino: continua a leggere >>>

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