news milan

Rivera: “Locatelli? Per fare un goal così ci vuole coraggio”

Gianni Rivera, bandiera del Milan (credits: GETTY Images)

Gianni Rivera, ex bandiera del Milan, ha parlato a "Milan Tv", a margine della presentazione della sua autobiografia.

andreaantoniacomi

Gianni Rivera, ex stella del Milan, ha parlato a "Milan Tv", queste le sue dichiarazioni:

Locatelli? "Per fare un gol così ci vuole coraggio. Ha tirato con una grande determinazione. E’ stato un po’ aiutato dai difensori della Juventus. Stranamente l’hanno visto arrivare da lontano e si sono detti ‘lasciamo perdere'".

Il Milan e i giovani? "Noi abbiamo avuto un grande settore giovanile. Quelli delle olimpiadi sono diventati 4/5 giocatori del Milan d’alto livello. Trapattoni ad esempio. Il gruppo di Baresi e Maldini, che abbiamo lasciato noi. C’era sempre un forte soggetto che veniva dal settore giovanile. L’errore è stato dimenticarsi del settore giovanile. Adesso c’è stato un impegno forte. Le mamme italiani fanno ancora ragazzi forti. Bisogna portarli avanti e portarli in prima squadra accompagnati da esperti".

Riverapresidente? "Avrei potuto diventare presidente, ma ho scelto di non farlo. In quel momento ero l’azionista di maggioranza. A me interessava giocare. Appena ho potuto ho ceduto le mie azioni. Io sono tornato a giocare. Mi sono disinteressato".

La finale di Coppa Campioni del ’63? "Quella finale è stata particolare. A quei tempi le squadre italiane e quelle estere giocavano dello stesso modo. In realtà anche adesso. Noi si giocava uomo contro uomo e avevamo il problema delle marcature. Il Benfica aveva un attaccante alto, Torres, e noi avevamo Benitez che non era un grande saltatore. D’avanti c’era il Trap che sapeva saltare. Il mister disse: 'Mettiamo Trapattoni a marcare Torres'. Dopo 10 minuti Eusebio fa l’1-0. Gli anziani si sono visti pensando di cambiare le marcature. Ma i tecnici a Wembley stavano in tribuna e non c’era modo di contattarli. Si sono guardati Maldini e Ghezzi e hanno deciso di cambiare. Benitez è tornato nel suo ruolo e da lì la partita è cambiata. Rocco poi ha fatto i complimenti".

IlPallone d’oro? "Una volta era più piccolo. A fine anno lo comunicava France Football in un articolo. Era importante, ma non eccezionale come oggi. Un mio amico giornalista che faceva parte della commissione mi ha avvisato. Poi è finita lì. Oggi ci sono di mezzo troppi sponsor. Ai tempi era proibita per società e calciatori. Ora come consegnano il pallone d’oro si pensa a chi vince l’anno successivo".

Cos’è per te il Milan? "La mia vita sono quei colori. Nel mio libro ho messo anche la maglia dell’Alessandria, perché senza quell’esperienza non sarei andato al Milan. I colori portanti sono il rosso e il nero".

Un aneddotto? "A Madrid noi dovevamo giocare contro l’Ajax. Il Real ci consentì di andare nel loro ritiro anche se lontano dallo stadio. C’era sempre la radio accesa. Quel giorno invece silenzio di tomba. Tutti concentrati. Rocco era dietro l’autista come faceva sempre. Il pullman entra allo stadio, si aprono le porte e ancora silenzio. Rocco si alza e dice: 'Ragazzi andiamo. Chi ha paura resti qua'. E si è riseduto. Noi tutti a ridere…".

 Un vero capitano nel calcio? "Totti. Lui ha fatto tanti sacrifici per vestire la maglia giallorossa. Avrebbe potuto andare via e vincere Champions e Pallone d’Oro. Non ha mai vinto a grandi livelli, ma lui non lo rimpiange. Anche oggi è così affezionato che gli costa tirarsi via. E’ molto bello. Anche se in quest’epoca certe cose. Nel Milan dopo di me c’erano Baresi e Maldini".

Come si costruisce una grande squadra? "Si costruisce nello spogliatoio. Lì si costruisce una squadra vincente. Si diventa amici e ci si sacrifica nell’interesse di tutta la squadra".

Se fosse stato capitano ai tempi del gol di Muntari? "Avrei preso una grande squalifica. Più di quando ho fatto quell’intervento. Tanto ormai ero già allenato".

Il Milan tornerà grande? "Deve. Non so cosa succederà. Speriamo che la situazione si risolva strada facendo. Vedremo chi dirà l’ultima parola".

TI POSSONO INTERESSARE ANCHE: 

SEGUICI SU:

tutte le notizie di

Potresti esserti perso