Un progetto che, pur con un costo d'ingresso elevato (si parla di 500 milioni di euro), potrebbe portare a una sinergia unica tra sport, business e intrattenimento.
Ostacoli e tempistiche: la sfida per il Milan
—Il percorso non è privo di ostacoli. La prima grande sfida riguarda le infrastrutture: Milano non dispone di un'arena "NBA-ready" con almeno 15.000 posti. L'altra grande incognita sono le tempistiche. Nonostante si volesse partire già nel 2026, i tempi si sono allungati per non rompere i rapporti con l'Eurolega, e l'obiettivo è ora quello di creare un piano sostenibile e duraturo.
Il Milan, grazie alla popolarità globale del suo brand, giocherebbe un ruolo cruciale nel rendere il progetto economicamente sostenibile. E sebbene a Milano esista già l'Olimpia, la sua licenza con l'Eurolega potrebbe aprire le porte a una nuova franchigia rossonera. Un'idea che, in un'epoca in cui calcio e business si fondono sempre più, sembra tutt'altro che un'utopia.
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