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Tassotti: “Ibrahimovic serviva a questo Milan: è un campione”

Mauro Tassotti, vice allenatore dell'Ucraina (credits: GETTY Images)

Mauro Tassotti, vice di Andriy Shevchenko nell'Ucraina ed ex leggenda rossonera, ha rilasciato un'intervista parlando di Milan ma non soltanto

Daniele Triolo

"NEWS MILAN - Mauro Tassotti, vice di Andriy Shevchenko nell'Ucraina ed ex leggenda rossonera, ha rilasciato una lunga intervista, ai microfoni de 'Il Giornale' oggi in edicola, parlando di Milan, ma non soltanto. Queste le dichiarazioni di Tassotti:

"Su Arrigo Sacchi e Fabio Capello: "Sacchi è quello che ci ha cambiato la vita e allungato la carriera, una specie di 'gerovital': i suoi metodi di allenamenti erano sconosciuti cui aggiungeva il martellamento ossessivo a parole e il clima, a Milanello, era quasi religioso. Persino durante lo stretching non si poteva chiacchierare o sorridere. Capello?  La vulgata lo ha descritto come un sergente di ferro e invece ci ha fatto vivere bene. Quella squadra andava quasi da sola, in quegli anni".

"Sulla sua avventura da vice-allenatore del Milan: "Alla prima esperienza in Prima Squadra, mi sono seduto al fianco di Cesare Maldini, il papà di Paolo, col quale era facilissimo andare d’accordo. Con Carlo Ancelotti poi l’intesa si è perfezionata. Oltre che amici, eravamo diventati complici. Se aveva qualche dubbio, mi interpellava e io, senza fare sconti, esprimevo il mio parere. Se non mi chiedeva, non intervenivo anche per non avere rogne su eventuali fughe di notizie. Leonardo invece fu spinto a fare l’allenatore, non aveva dentro il sacro fuoco. Amava più risolvere questioni spinose con i giocatori che occuparsi di questioni tecniche. E infatti, potendo scegliere, ha fatto il dirigente poi. Con Massimiliano Allegri mi son trovato benissimo: lo considero uno degli allenatori più capaci in circolazione. Gli avevo promesso che, finita l’esperienza al Milan, l’avrei seguito alla Juventus. Alla fine, invece, rimasi con Pippo Inzaghi per spirito di servizio e fedeltà alla bandiera".

"Su Zlatan Ibrahimovic: "Ogni tanto sbraitava. E quando ti trovi di fronte uno che pesa 96 chili ed è alto 1,95, è meglio stare alla larga. Eppure in quel Milan c’era chi gli teneva testa. Chi? Uno come Rino Gattuso, per esempio. Ibrahimovic serviva a questo Milan. Avessero avuto piena libertà Paolo Maldini e Zvonimir Boban avrebbero anticipato l’arrivo di qualche esperto. Ibrahimovic è un campione. E i campioni sono diversi da tutti gli altri. L’ha dimostrato subito, nonostante fosse fermo da oltre due mesi".

"Su Antonio Conte e Maurizio Sarri: "Temevo che Conte facesse subito bene all’Inter. Riconosci al volo le sue squadre: è accaduto con la Juventus, con la Nazionale, con il Chelsea e ora con l’Inter. Non pensavo invece che Sarri impiegasse così tempo per dare una marcata identità alla sua Juventus". Intanto, sul fronte mercato, emergono novità dalla Croazia sulla trattativa per Dani Olmo della Dinamo Zagabria: per le ultime, continua a leggere >>>

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