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Sacchi: “Milan, dalla lezione contro il Liverpool puoi solo imparare”

Daniele Triolo

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha analizzato per 'La Gazzetta dello Sport' la sconfitta contro i 'Reds' valsa l'addio alla Champions

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha analizzato per 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola la sconfitta contro i 'Reds' valsa l'addio dei rossoneri alla Champions League.

"Una lezione di calcio totale del Liverpool a 'San Siro'. Jürgen Klopp ha messo in campo la seconda squadra rinforzata da Mohamed Salah, Sadio Mané e Alisson Becker e ha vinto con merito. Il Milan ce l'ha messa tutta - ha detto Sacchi -, ma è stato travolto dall'uragano 'Reds'. La bocciatura in Champions League dovrebbe servire agli uomini di Stefano Pioli per compiere un ulteriore passo in avanti".

"Il Milan è il club italiano che nell'ultimo anno ha giocato meglio - ha proseguito Sacchi -, ma a livello internazionale ha dimostrato diversi limiti. Pioli è intelligente, non si dovrà demoralizzare, ha fatto tanto in questi due anni: da allenatore saggio, non dovrà trovare giustificazioni, ma dovrebbe cercare di rimediare alle mancanze più gravi. Klopp guida il Liverpool da cinque anni: ha sempre migliorato la squadra, così tanto che oggi un gruppo di giovani semisconosciuti ha giocato una gara magnifica anche quando sono usciti Mané e Salah".

"Molti addetti ai lavori hanno sottolineato gli effetti: ritmo forsennato, velocità impressionante, pressing continuo. Hanno trascurato la causa, senza la quale mai ci può essere l’effetto. I ragazzi del maestro Klopp sono stati innanzitutto una vera squadra: compatta, sinergica, organizzata - l'analisi del 'Profeta di Fusignano'-. Undici giocatori che sono stati un blocco mobile di 20/30 metri sempre in posizione attiva, pronti a difendere e attaccare. Sono stati sempre in superiorità numerica nei pressi della palla: la vicinanza ha permesso loro maggiore collaborazione e comunicazione senza un dispendio eccessivo di energie. Gli scatti di 10/15 metri non affaticano più di tanto, garantiscono ai giocatori di non restare mai soli".

"Purtroppo i rossoneri sono stati meno ordinati e organizzati, meno squadra del Liverpool, come hanno dimostrato le seconde palle prese quasi sempre dagli inglesi. La strada verso il successo richiede prima di tutto di essere un vero gruppo nello spirito, dove tutti partecipano collegati da un filo invisibile che è il gioco. In bocca al lupo, caro Milan. E attenti: è una leggerezza pensare di risolvere i problemi collettivi con il singolo, la vicenda Cristiano Ronaldo-Juventus insegna". Milan, sulla trequarti un colpo per far sognare i tifosi! Le ultime >>>