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RASSEGNA STAMPA

Sacchi: “Al Milan mi sono anche scontrato con il desiderio di Berlusconi”

Arrigo Sacchi, il rivoluzionario: dal Milan degli Immortali alla Nazionale
Arrigo Sacchi, ex tecnico del Milan e della Nazionale Italiana, ha condiviso la sua analisi sul Napoli guidato da Antonio Conte
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Arrigo Sacchi, ex tecnico del Milan e della Nazionale Italiana, ha condiviso la sua analisi sul Napoli guidato da Antonio Conte attraverso le colonne de La Gazzetta dello Sport. Nel suo intervento, Sacchi ha espresso il proprio parere sulle prospettive della squadra partenopea sotto la nuova gestione tecnica:

Ex Milan, Sacchi: "Il Napoli di Conte è la principale candidata allo Scudetto"

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"Finora tutte le operazioni mi hanno convinto" - scrive - ". Credo che la squadra di Antonio Conte si presenterà al via del campionato come la principale candidata alla vittoria, e sono sicuro che dirà la sua anche in Champions League".


Il motivo di tale ottimismo è presto spiegato: "Ho un’immensa fiducia nelle capacità di Conte, nella sua bravura e nelle sue idee, e poi mi pare che la società ne stia seguendo le indicazioni. È così che si costruiscono le grandi squadre. (...) Anch’io, al Milan, ho seguito questo metodo: dopo aver vinto lo scudetto ho voluto a tutti i costi Rijkaard e, per arrivare all’olandese, ho battagliato non poco e mi sono anche scontrato con il desiderio di Berlusconi che si era innamorato dell’argentino Borghi, giocatore troppo lento, poco incline a lavorare per la squadra e che, dunque, non rientrava nei miei piani. Alla fine prendemmo Rijkaard e, nella mia seconda stagione, vincemmo la Coppa dei Campioni, come aveva chiesto il presidente".

Poi aggiunge sulla bontà del lavoro di Conte a Napoli: "Sta disegnando il suo progetto e lo sta facendo con pazienza e raziocinio. Sta cercando di sistemare le cose che non hanno funzionato, prova a correggere qualche errore che, pur in un campionato straordinario concluso con lo scudetto, sarà stato commesso. Ecco, l’acquisto di un campione come De Bruyne io lo leggo in un’ottica europea. De Bruyne, grazie al lungo periodo trascorso alle dipendenze di Guardiola e grazie soprattutto alle sue qualità tecniche e atletiche, è un giocatore che può aiutare tutta la squadra a fare il salto di qualità. La sua presenza sarà fondamentale in campo e nello spogliatoio: l’esperienza di tante battaglie in Champions non può che essere utile al gruppo".