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Possa: “Berlusconi già da piccolo era milanista sfegatato”

Silvio Berlusconi, fonte foto ilpost.it

Berlusconi compie 80 anni e quattro suoi amici gli hanno voluto fare gli auguri raccontandolo. Dall'Edilnord al Milan e tanto altro. Ecco le parole di Possa

Stefano Bressi

Riassumere gli 80 anni di Silvio Berlusconi è impresa ardua. Un uomo che ha ottenuto successi straordinari in ogni campo, ma che al suo Milan ha sempre riservato un posto d'onore. La Gazzetta dello Sport, per rivivere la vita del Presidente, ha intervistato quattro persone che lo conoscono molto bene: Guido Possa per la gioventù, il fratello Paolo per gli anni dell'affermazione, Arrigo Sacchi per l'epoca d'oro rossonera e Gennaro Gattuso per gli ultimi successi.

POSSA - Ci ha passato una vita accanto, o quasi. Fin dalla scuola, come compagni. Poi è diventato il capo della segreteria Fininvest, poi deputato e infine senatore. Possa ha vissuto tutto Berlusconi, dall'inizio a oggi. Perché ancora oggi si incontrano con altri compagni di scuola, che insieme a loro hanno frequentato l'Istituto Salesiano Sant'Ambrogio di Milano. Ecco cosa racconta Possa sull'amico di una vita Silvio: "La sua materia forte era l'italiano, aveva una grande capacità espositiva. Aveva una sensibilità emozionale che ho sempre ammirato. Meno bravo in matematica. Con i professori si rapportava senza timore reverenziale. Il rapporto con i compagni sempre molto buono. Ogni tanto gli facevano qualche scherzo, mentre lui non ne faceva. Non era un prevaricatore. Parlava solo a ragion veduta, non era un chiacchierone. Comunque non era il leader della classe, mai stato. In classe c'erano varie estrazioni sociali, non era facile esserlo. Aveva rispetto per tutti e un grande senso della lealtà. Aiutava i compagni a fare i compiti e non si faceva neanche pagare. Di certo, però, aveva il senso degli affari. I professori ci chiesero di abbonarci a una rivista salesiana per dar loro una mano, lui fece moltiplicare di dieci volte gli abbonamenti. A calcio non eccelleva tecnicamente, in realtà gli piaceva la corsa, i 100 metri. Adorava il calcio professionistico, era milanista sfegatato e parlava sempre di pallone. Parlava un sacco anche di ragazze, si dava da fare. Mi ricordo, comunque, che prima della Maturità una ragazza lo fece piangere. Ora ogni due anni circa ci ospita ad Arcore, è molto bello. Ovviamente parliamo sempre del suo Milan. L'ultima volta ha parlato molto di Donnarumma e ha fatto le valutazioni sugli allenatori, ma queste non si possono riferire..."

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