Nuovo stadio a San Siro per Milan e Inter, ecco cosa non va
—La nuova frontiera del calcio, sempre più business e meno passione? Prevedere un 10% di posti 'hospitality', all'estero, è la norma. Anche per questo i ricavi da stadio, in Italia, sono ben lontani da quelli europei. Milan e Inter incassano un terzo di quanto prendano a Madrid o Parigi, meno della metà di Barcellona e Londra.
Un gap da colmare, certo. E non potendo rincarare a dismisura i prezzi dei biglietti - già in linea con le medie europee -, si sottrae qualche posto agli spettatori “normali” per destinarlo ai “Vip”. Questo, però, per i tifosi che vivono di pane e calcio e che non possono permettersi di spendere tanto, sarà una bella botta al cuore. Avranno meno spazio per sedersi a vedere le partite.
Inoltre, un'anomalia ormai del tutto italiana, è il fatto che Milan e Inter continueranno a condividere anche il nuovo stadio, dopo averlo fatto una vita con il 'Meazza'. Motivazioni prettamente economiche: così si dimezzano i costi di costruzione, ma i ricavi aumenteranno lo stesso.
Un impianto condiviso, anomalia ormai tutta italiana
—Allo stesso modo, però, ha chiosato 'Tuttosport', rimarranno anche alcuni dei problemi attuali, su tutti quelli del campo: l’erba del 'Meazza' è stremata, più dei giocatori, dal numero insostenibile di partite che si giocano. E il manto è una di quelle cose che le tv, o gli spettatori pronti a spendere fior fior di quattrini, valutano.
L’eccezione tutta meneghina resterà e pesa nella sostanza ma pure nella forma: nessun grande club europeo divide il proprio impianto con un’altra società. Lo stadio sempre più per ricchi si farà, come al solito, all’italiana. LEGGI ANCHE: Milan, la conferma di Conceicao passa da Napoli e non solo. Lui, intanto … >>>
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