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L’opinione – “Derby bellissimo e intenso. Milan, equivoco Paqueta”

Lucas Paqueta, centrocampista del Milan (credits: GETTY Images)

Milan-Inter, 170° derby della Madonnina, è finito 3-2 per i nerazzurri: ecco l'analisi odierna di uno dei più prestigiosi giornalisti sportivi

Daniele Triolo

Milan-Inter, 170° derby della Madonnina, è finito 3-2 per i nerazzurri: stamattina, sulle colonne del 'Corriere della Sera' in edicola, il giornalista Mario Sconcerti ha commentato l'esito della stracittadina meneghina.

"È stato un bellissimo derby, intenso e confuso come si deve al combattimento. Credo abbia vinto l’Inter meritatamente, ma non sarebbe stato scandaloso un pareggio. Alla fine hanno prevalso Matias Vecino e la sua posizione iniziale, da finta ala-trequartista, uomo di nessuno e, nei margini, uomo di Lucas Paqueta che non sa difendere. La differenza è venuta in quei primi venti minuti, nel primo gol che è pesato fino alla fine sulla rincorsa, anche buona, del Milan. Nel suo respiro interrotto, nei suoi colpi di tosse, questo derby è stato una delle migliori partite del campionato - ha detto Sconcerti -. Non per i tanti gol, quelli sono stati la cornice. Il quadro è rimasto a due squadre che hanno dato molto e hanno comunque raccolto. Due squadre forse per la prima volta all’altezza dei loro nuovi obiettivi, cioè rincorrere la Juventus. Non c’è stata epica, ma organizzazione e agonismo. Il calcio non è molto di più, il resto sono qualità superiori che è bene avere ma non sono obbligatorie, tanto mancano a quasi tutti".

"Nel Milan è mancato Paqueta. È certamente stanco, viene da due stagioni senza riposo, ma non deve diventare un equivoco. Non è un centrocampista, è un trequartista che segna poco. Non è nemmeno un disastro, ha buone maniere, piedi educati, ma pensa ancora di essere il solo ad averli. C’è qualcosa di molto intenso in questo giocatore che si perde troppo in fretta. Il derby, con i suoi colpi, la sua velocità, lo ha disegnato bene e cancellato in fretta. Troppo in fretta. Ora bisogna ricominciare. Nel Milan sono mancati essenzialmente Jesus Suso e Franck Kessie. Non ha giocato Krzysztof Piatek, non è mai stato messo in condizione di farlo. L’Inter è stata stranamente ordinata e convinta, aiutata dal gol iniziale che si è però meritata con la concentrazione successiva. Giocasse sempre così sarebbe vicino a essere una grande squadra. Il problema è che tutto a Milano continua ad andare per gesti quantici. Ci sono interruzioni, manca il percorso netto. Sia l’Inter che il Milan restano più o meno sui punti di un anno fa. Resta cioè lontana la montagna". Ma cosa è successo tra Kessie e Lucas Biglia? Per scoprirlo, continua a leggere >>>

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