Il Milan è pronto alla battaglia. Come viene riportato dal Corriere dello Sport, il club è riandato per la seconda volta al Tas per ribaltare la sentenza dell'Uefa, tuttavia questa potrebbe essere solo la seconda tappa di un lungo braccio di ferro. Nel caso in cui da Losanna non arrivassero notizie positive, il fondo Elliott starebbe preparando un intero dossier che ha come tema il Fair Play Finanzario e di come il sistema non agevoli la libera concorrenza.
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Milan, gli avvocati di Elliott sono al lavoro: si prepara lo scontro con l’Uefa
Il Milan è pronto alla battaglia con la Uefa e il fondo Elliott sta preparando il braccio di ferro, preparando un dossier sul fair play finanzario
ASPETTATIVE - La famiglia Singer si aspettava un trattamento diverso da parte dell'Uefa, vista la situazione che la proprietà ha ereditato da Yonghong Li e soprattutto sperava di avere più tempo per raggiungere il break-even point. In più, se aggiungiamo la multa da 12 milioni e la minaccia dell'esclusione dalle coppe europee, si rischia seriamente di veder crollare o quantomeno ritardare il piano di rilancio del Milan, che ha come obiettivo quello di riportarlo al top in cinque anni. La sanzione è considerata spropositata e non permette al club di accrescere il proprio valore.
SENSAZIONI - In più c'è la fastidiosa sensazione che l'Uefa abbia preso di mira i rossoneri. La lettera arrivata da Nyon dopo l'acquisto di Paqueta non è stata gradita, e il clima è tutt'altro che sereno: la società vuole tenersi pronta a ogni evenienza e vuole dal canto suo cercare di aumentare in maniera significativa i ricavi grazie al lavoro di Ivan Gazidis, che tra l'altro ha tracciato la linea di mercato da seguire. Insomma, la partita è appena iniziata: Elliott e Uefa sono pronti a darsi battaglia.
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