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Milan, lo sfogo di Paqueta: “Con Giampaolo confusi. Ora sono più libero”

Lucas Paqueta, centrocampista del Milan (credits: GETTY Images)

Lucas Paqueta, centrocampista rossonero, ha criticato, in maniera neanche troppo velata, l'operato dell'ex tecnico del Milan, Marco Giampaolo

Daniele Triolo

NEWS MILAN - 'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina è ritornata sulle dichiarazioni di Lucas Paqueta, centrocampista brasiliano del Milan, che, all'indomani della vittoria di 'San Siro' contro la Spal ed a due giorni da un importantissimo Milan-Lazio, ha svuotato le scarpe dai macigni che si portava appresso da questa estate.

Paqueta, infatti, dinanzi le telecamere di 'Sky Sport' e 'Sport Mediaset', ha fatto un confronto tra la gestione di Marco Giampaolo e quella attuale di Stefano Pioli al Milan: l'analisi dell'ex Flamengo, di fatto, si è trasformata in un vero e proprio sfogo contro l'ex allenatore, esonerato dopo Genoa-Milan ad inizio ottobre.

«L’allenatore di prima era più tattico – ha detto Paqueta -. Ero più imprigionato, dovevo stare un po’ più indietro e limitarmi nei movimenti. Con Pioli mi sento meglio, sento la sua fiducia, posso inserirmi e avvicinarmi alla porta come piace a me». Insomma, una conferma di quello che già si era intuito a più riprese nei mesi scorsi, ovvero che tra Paqueta e Giampaolo il feeling non fosse mai realmente scattato.

Giampaolo considerava Paqueta una potenziale grande mezzala «da disciplinare tatticamente» e in quella posizione gli preferiva Hakan Calhanoglu, ripetendo come il numero 39 rossonero dovesse imparare a essere «meno brasiliano e più concreto». L’aria si era fatta tesa dopo Verona-Milan, quando Paqueta, di fatto aveva “risposto” al suo tecnico con una storia su 'Instagram' in cui si diceva orgoglioso di essere brasiliano.

Il chiarimento di Milanello, il giorno successivo, aveva chiuso ufficialmente la vicenda ma la frattura evidentemente non si è mai ricomposta davvero. E così, quelle che ad agosto agli occhi di Paqueta brillavano come doti («Giampaolo è un professore, ha nuove idee ed è preciso nel trasmetterle») oggi sono diventati difetti corretti dal suo successore: «Quando ricevi troppe informazioni resti un po’ confuso. Prima qualcuno era fuori posizione o nella posizione non gradita, con Pioli è tutto più chiaro».

Pioli, ha ricordato la 'rosea', ha restituito a Paqueta un posto da titolare, lo ha spostato sul centrodestra, dove ha licenza di inserimento, ma, al contempo, gli ha chiesto di essere più intraprendente e di finalizzare di più. In Milan-Spal, Paqueta ci ha provato: è stato il rossonero che ha concluso di più, 5 volte, ma la mira lo ha tradito. «È stata la mia miglior partita col Milan, ma credo di poter fare meglio», ha detto ieri.

Le prestazioni convincenti dei primi mesi in Italia, però, sono ancora lontane: giovedì sera Paqueta ha alternato cose buone (6 lanci positivi, 9 palloni recuperati, meglio di tutti i compagni) ad altre rivedibili (16 passaggi sbagliati e 23 palle perse, nessuno ha fatto peggio). E da un giocatore costato 38,4 milioni, l’acquisto più caro della gestione Elliott, è facile immaginare che il Milan si aspetti di più. Così come da Jesús Suso, che ieri ha fatto 'mea culpa' sui social: continua a leggere >>>

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