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Montolivo annuncia l’addio al calcio: “Condannato a smettere”

Riccardo Montolivo durante Milan-Torino (credits: acmilan.com)

Riccardo Montolivo, ex centrocampista e capitano del Milan, ha rilasciato un'intervista anche al "Corriere dello Sport". Ecco cosa ha detto

Salvatore Cantone

ULTIME MILAN - Riccardo Montolivo, ex calciatore del Milan, oltre a parlare al Corriere della Sera (ecco l'intervista integrale), ha rilasciato delle dichiarazioni anche al Corriere dello Sport: "Rancore? No, non lo provo. Chi ha sbagliato nei miei confronti, chi mi ha mancato di rispetto, e ripetutamente, farà forse i conti con la propria coscienza. Non ho mai fatto casino perchè l'eduzione e il rispetto sono i valori con i quali sono cresciuto, ho una solida disposizione morale alla tolleranza, anche se qualcuno con me ha davvero esagerato. Non ho cercato sponde facili perchè me doveva sempre prevalere il Milan. Sono fatto così, se avessi fatto la guerra probabilmente avrei ottenuto qualcosa, ma non mi sarei potuto più guardare allo specchio... Ho vissuto un'esperienza surreale".

I compagni di squadra non hanno mai mosso un dito in tua difesa? In fondo eri stato pur sempre il capitano del Milan.

"Nel calcio di oggi ognuno pensa per se, queste sono le stagioni della precarietà, degli spazi da conquistare e non mollare. La solidarietà,e il senso del gruppo, roba d'altri tempi. E comunque non avrebbero potuto ottenere nulla. Io stesso dopo un primo incontro smisi di inseguire delle parole vuote: mi bastavano i fatti".

Quando hai deciso di lasciare il calcio? Non ti chiedo il perchè.

"Potrei ripeterti che mi hanno condannato a smettere. E non ho avuto neppure la possibilità di salutare i tifosi dopo sette anni. Gattuso? Mi ha detto che al posto mio avrebbe fatto il pazzo. Cosa ho fatto io? Mi sono sentito preso in giro una volta di più".

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