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Milan, Leao non basta: l’attacco fa fatica. Giroud non incide, serve Ibra

Renato Panno

Contro l'Udinese l'attacco del Milan ha fatto tremendamente fatica. Dall'inconsistenza di Olivier Giroud alla poca convinzione di Ante Rebic

L'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport' si sofferma su quello che potrebbe essere un segnale allarmante: la poca incisività in attacco. Dopo la Salernitana, il Milan si è inceppato contro un'altra squadra che lotta per non retrocedere. Tanti i lampi di Rafael Leao, ma attorno a lui c'è il buio. Mancano quelli di Olivier Giroud, l'eroe del derby che però è a secco da tre partite di fila. Manca anche l'apporto di Ante Rebić, provvidenziale a Salerno ma deludente ieri sera. E manca soprattutto Zlatan Ibrahimović, ormai fuori gioco da oltre un mese per un'infiammazione al tendine d'Achille. Lo svedese ha lanciato segnali incoraggianti nella giornata di ieri, mostrando un video che certifica il suo ritorno agli allenamenti sul campo dopo settimane di clausura in palestra. Nel derby di Coppa Italia non ci sarà, me le suo condizioni sono da monitorare giorno dopo giorno.

Contro l'Udinese il Milan si è rivelato nettamente insufficiente in attacco. Giroud è passato da 'signore di San Siro' a centravanti in versione 'vorrei ma non posso'. Stefano Pioli lo ha richiamato in panchina dopo poco più di un'ora perché apparso macchinoso e in debito di ossigeno. Il francese sa che può e deve dare molto di più, anche perché l'alternativa Rebic, dopo il gol dell'Arechi, si è dimostrato molle e poco convinto. Il croato ha fatto fatica a dialogare con Leao: un peccato capitale, visto lo stato di forma di questo Rafa. Milan, ritorno di fiamma sul mercato? Il centrocampista lo manda Ancelotti

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