Il grande vantaggio di Tare è quello di essere svincolato, libero da impegni con altri club, al contrario, per esempio, di Tony D'Amico, Giovanni Manna e Giovanni Sartori, tutti sotto contratto, rispettivamente con Atalanta, Napoli e Bologna. Tare ha concluso il suo impegno con la Lazio, dopo 15 anni, nel giugno 2023 e sarebbe pronto subito per mettersi al lavoro per il club meneghino.
Nuovi colloqui per chiudere l'accordo
—L'albanese, classe 1973, ex attaccante in Serie A per Brescia, Bologna e Lazio, rappresenterebbe dunque l'uomo nuovo in casa Milan che sappia, però, riportare il coordinamento dell'area sportiva ad una gestione più tradizionale. Anche se il suo lavoro dovrà inserirsi all'interno del gruppo di lavoro già esistente. Tare è una figura di campo: lo frequenta con continuità, ne conosce angoli ed ostacoli, pregi e difetti. È una garanzia. E il Milan se ne sta convincendo.
Serviranno altri colloqui per chiudere l'accordo. Furlani incontrerà nuovamente Tare, sia di persona che telefonicamente, nei prossimi giorni, prima di sottoporre il suo profilo al giudizio finale di Cardinale. Tutto, comunque, lascia pensare che una quadra, in un modo o nell'altro, si troverà. LEGGI ANCHE: Tare, Allegri e il futuro europeo del Milan: il parere di Costacurta >>>
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