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RASSEGNA STAMPA

Milan, Serginho: “Bisogna blindare Rafael Leao e serve un super 10”

Milan Serginho parla di mercato e non solo: le ultime notizie AC Milan (GettyImages)
Serginho, vecchia gloria del Milan, ha parlato della situazione rossonera e di come arrivare alla seconda Stella sulla maglia.

Stefano Bressi

Ha giocato nel Milan per nove stagioni, dal 1999 al 2008, Serginho: ha vinto tutto ciò che poteva vincere, più e più volte. 281 presenze e 24 gol per lui in rossonero. La sua forza era la duttilità, oltre ovviamente alla qualità e alla velocità. Oggi è un procuratore, lavora per la World Soccer Agency di Alessandro Lucci, che era stato il suo di procuratore. Ovviamente si occupa dell'area sudamericana, che aveva iniziato a esplorare quando collaborava proprio con il Milan sul mercato. Ai rossoneri è rimasto legato e, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ha parlato della situazione attuale, dando anche un suggerimento: "Ho un nome perfetto per il Milan, uno che potrebbe risolvere il problema del numero 10. Io, ma con vent'anni di meno…"

Sulla candidatura, anche se era un esterno: "Scherzavo, è che a me piacciono i giocatori atipici, capaci di fare tante cose. E in quel ruolo il Milan ha bisogno di rinforzarsi".

Se userebbe lì la maggior parte dei soldi: "Sì, se dovessi dire cosa mancava alla rosa della scorsa stagione, mi concentrerei sul trequartista centrale e su un centravanti più mobile di Giroud, che però in area è bravissimo".

Alcuni nomi: "Come punta è stato preso Origi, prima di giudicare andrà visto in azione. Torno al "10", allora, e dico Ziyech: preferisce giocare più largo, ma è versatile e ha colpi di genio".

Qualche brasiliano: "Non finché non avranno recuperato lo spirito e la fantasia tipici del mio Paese. I brasiliani si sono troppo europeizzati. In passato si imponevano nel Milan perché non si snaturavano".

Cosa aggiunge uno come Ziyech: "Sfonderebbe le difese chiuse. Non è un caso che il Milan abbia sofferto più spesso in casa, contro avversari che non concedevano spazi".

Su Rafael Leao: "Sarà ancora l'uomo chiave nella prossima stagione. È stato fondamentale per lo Scudetto vinto. E dal suo futuro si capiranno anche i piani della nuova proprietà del Milan secondo me".

In che senso: "Un talento simile va trattenuto, solo così si fa crescere la mentalità vincente di una società. Se invece non rinnovasse e fosse ceduto, allora significherebbe che i soldi vengono prima".

Sulla conferma di Maldini e Massara in società: "Sono stati gli artefici dello Scudetto, insieme a Pioli ovviamente. Aggiungerei pure Moncada, che ha lavorato bene".

Se l'ha sorpreso la firma all'ultimo: "Un po', ma ero sicuro che sarebbe finita così. Impossibile immaginare un Milan senza Paolo, oggi".

Dove arriverà il Milan quest'anno: "Difficile dirlo ora, prima va concluso il mercato. Sono convinto, però, che salirà un altro gradino e completerà un ulteriore passo di crescita".

Se può essere protagonista in Champions League pure: "L'obiettivo dev'essere superare la fase a gironi, migliorando quanto fatto l'anno scorso".

Se è vietato sognare più in grande: "Sognare va sempre bene, ma siamo onesti, la differenza con le grandi europee c'è ancora. Sicuramente il Milan s'è rinforzato ma è un passo indietro rispetto a certe squadre".

Le principali differenze: "Una su tutte: la profondità della rosa. Le squadre più forti sfruttano le sostituzioni senza perdere troppa qualità, alla lunga questo incide".

Se si concentrerebbe sulla seconda Stella quest'anno: "Per il DNA del Milan si punta all'Europa, si sa. Riconfermarsi però Campioni d'Italia e tagliare quel traguardo prima dell'Inter sarebbe una gran cosa".

Se il Milan è favorito: "Le altre si sono rinforzate molto, ma i titoli non si vincono sulla carta. Altrimenti la Champions League sarebbe finita quasi sempre a Parigi e invece..."

Sul Monza e gli acquisti scatenati: "Quando sfiderà il Milan avrò il cuore diviso, perché lì ci sono persone come Berlusconi e Galliani, che per me sono state importanti. Adriano l'ho sentito proprio oggi, è gasatissimo. Credetemi: è ringiovanito di una trentina d'anni..."

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