Il Milan arriva da tre stagioni complicate, brutte, che hanno portato alla mancata qualificazione alle coppe europee. Quest'anno, però, i rossoneri hanno iniziato discretamente il campionato e il lavoro di Vincenzo Montella può solo far migliorare la situazione. Nonostante questo, non sempre i tifosi riescono a stare vicino alla squadra, a supportarla. Se ne è accorto Keisuke Honda, che dal ritiro con il Giappone ha detto di non gradire l'atteggiamento dei tifosi del Milan a San Siro, che appena le cose non vanno bene criticano. Il motivo è anche legato al calo degli abbonamenti e quindi dello "zoccolo duro" del pubblico di San Siro. I numeri di quest'anno sono drammatici: 12.767 tessere sottoscritte. È la cifra peggiore dell'era Silvio Berlusconi. Per trovare un dato ancora più basso bisogna risalire alla stagione 1981/82. Periodo di vacche magrissime. Negli ultimi dieci anni il calo è stato del 65,8%.
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Milan, mai così pochi tifosi: record negativo di abbonati
Mai così pochi abbonati nell'era Berlusconi, quest'anno sono poco più di 12mila. Record negativo. In 10 anni -65,8%.
Ciò non significa per forza che a San Siro ci si ritrovi in pochi. Il calo degli abbonati porta spesso a un aumento dei paganti, ovvero di coloro che decidono sul momento se andare o no allo stadio a seconda dell'umore proprio e della squadra, scrive La Gazzetta dello Sport. Ovviamente ci saranno anche sfide di primo piano come contro Inter e Juventus in cui ci saranno 80.000 persone. Il problema, però, resta. Sia economicamente che da un punto di vista di immagine. Il paradosso viaggia sul filo che collega Italia e Cina: in Oriente si contano due centinaia di milioni di tifosi, mentre allo stadio ne vanno non più di qualche migliaio. Questa sarà un'altra missione importante per i futuri proprietari: far tornare la gente allo stadio. Magari con un mercato all'altezza. O magari costruendo un nuovo impianto.
Tracciare il diagramma degli abbonamenti rossoneri negli ultimi trent'anni è come osservare un titolo in Borsa: picchi entusiasmanti come i 72.000 del 1991/92 e brutte cadute seguite da rialzi. A un certo punto, però, i rialzi sono finiti. L'ultima volta oltre i 40mila è stata nel 2008/09. Dopo l'ultimo scudetto si sono raggiunti i 30mila, ma poi il calo è stato evidente. Due volte 23mila e due volte 20 mila nelle quattro annate successive, fino al picco negativo di quest'anno, frutto dei tre anni senza Europa e di un mercato poverissimo. La campagna abbonamenti è molto influenzata dal calciomercato per un motivo ben preciso: i tifosi del Milan sono stati abituati a banchetti regali. Quando è successo, tra l'altro, che i big andassero via, si è assistito a cali importanti. Kakà è stato quello che ha fatto più vittime.
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