"Stiamo perdendo la nostra identità"
—"Questo preambolo, per spiegare che i Milanisti oggi non soffrono semplicemente perché perdono o perché vedono gli altri vincere. Fatevela dare da noi, una volta tanto, una lezione. I Milanisti oggi soffrono perché stiamo (sì, stiamo, prima persona plurale) perdendo la nostra identità. Perché non c’è più una guida, perché non ci sono più i valori che hanno sempre caratterizzato la nostra storia. Qualsiasi decisione presa da quest’ultima gestione è stata un fallimento. Letteralmente tutte, dal campo allo stadio, fino al lato economico-commerciale. Perché prima o poi anche sponsor, partner e “clienti/consumatori occasionali” ci consegneranno il conto di essere diventati la seconda squadra di Milano. Intendiamoci. Non lo siamo e non lo saremo mai in Italia, in Europa e per chiunque abbia una cultura calcistica. Non lo saremo mai grazie a Silvio Berlusconi, Cesare Maldini, Franco Baresi, Marco Van Basten, Andriy Shevchenko e Pippo Inzaghi".
Milan, Letizia: "Maldini ha spesso sbagliato ma ..."
—"Ma per il target che piace tanto all’attuale proprietà, quelli che non sanno manco che a calcio si gioca in 11, figurarsi se sanno chi è Gianni Rivera, lo siamo già, perché c’è solo il presente, nessun passato (“Non sapevo che il Milan avesse meno coppe solo del Real Madrid”, cit.). E quindi magari gli accordi commerciali fashion, i cappellini e i pupazzetti li faranno solo con l’Inter. Chissà, magari così, dalla cosa più stupida e meno importante paradossalmente, qualcuno capirà il danno che è stato fatto. Il discorso è ancora molto lungo e articolato, non si può esaurirlo in questa settimana: lo riprenderemo. Ma permettetemi di chiudere con una riflessione riassuntiva. Una proprietà che non reagisce, inerme, passiva, a un fallimento totale su tutti i fronti, è una proprietà che non potrà mai avere credibilità e fiducia in nessuna sua scelta o decisione, se non quella di vendere. Firmato: uno – dei pochi – che la fiducia l’aveva incondizionatamente data e persino chiesta, evidentemente sbagliando".
"*P.S. Non mi sono scordato dell’asterisco di inizio pezzo. Quella frase – non casualmente scelta – è di Paolo Maldini, oggettivamente una persona con alcuni limiti caratteriali, che ha sbagliato spesso atteggiamenti e toni. Ma che ha fatto più di chiunque altro la storia del Milan. A proposito di errori e di scuse, sono rammaricato di esserci arrivato tardi: evidentemente lui certe cose le aveva capite prima". LEGGI ANCHE: Milan, con Ibrahimovic hai fallito. Altro che DS, a questo club serve Paolo Maldini >>>
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