Il giornalista Francesco Letizia ha stilato un lungo ed interessante editoriale sulle colonne di 'Sportitalia' questa mattina, soffermandosi in modo particolare sul Milan, dalla critica all'attuale società fino all'elogio a Paolo Maldini. Ecco, dunque, le sue parole in merito.


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Milan, Letizia: “Qualsiasi decisione di questa società è stata un fallimento. Maldini …”
Milan, Letizia durissimo contro la società: poi il solito elogio a Maldini. Ma ...
—“Sono il giocatore più perdente della storia”, disse un paio di anni fa Qualcuno*. Perché perdere in campo non è un disonore incondizionato. Un Milanista può insegnarti cos’è la sconfitta tanto quanto la vittoria. C’eravamo (come popolo, io no per motivi anagrafici) a Milan-Cavese, nella stessa misura e nello stesso entusiasmo di Milan-Steaua. Ecco perché i Milanisti non accettano lezioni di sport, da chi di sport non sa nulla. Perché provare a organizzare (senza riuscirci) una lega secondaria di football americano con un attore ex wrestler, non significa sapere di sport, mi dispiace. L’unico lato positivo del fatto che il Milan non tornerà mai più a vincere con questa proprietà è che dopo il famoso “Non parlerò fin quando non vinceremo”, quantomeno ci risparmieremo chicche come “Vogliamo davvero fare la fine dell’Inter?”. P anche “Non può vincere ogni anno la stessa squadra se no diventa meno interessante”".
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"Stiamo perdendo la nostra identità"
—"Questo preambolo, per spiegare che i Milanisti oggi non soffrono semplicemente perché perdono o perché vedono gli altri vincere. Fatevela dare da noi, una volta tanto, una lezione. I Milanisti oggi soffrono perché stiamo (sì, stiamo, prima persona plurale) perdendo la nostra identità. Perché non c’è più una guida, perché non ci sono più i valori che hanno sempre caratterizzato la nostra storia. Qualsiasi decisione presa da quest’ultima gestione è stata un fallimento. Letteralmente tutte, dal campo allo stadio, fino al lato economico-commerciale. Perché prima o poi anche sponsor, partner e “clienti/consumatori occasionali” ci consegneranno il conto di essere diventati la seconda squadra di Milano. Intendiamoci. Non lo siamo e non lo saremo mai in Italia, in Europa e per chiunque abbia una cultura calcistica. Non lo saremo mai grazie a Silvio Berlusconi, Cesare Maldini, Franco Baresi, Marco Van Basten, Andriy Shevchenko e Pippo Inzaghi".
Milan, Letizia: "Maldini ha spesso sbagliato ma ..."
—"Ma per il target che piace tanto all’attuale proprietà, quelli che non sanno manco che a calcio si gioca in 11, figurarsi se sanno chi è Gianni Rivera, lo siamo già, perché c’è solo il presente, nessun passato (“Non sapevo che il Milan avesse meno coppe solo del Real Madrid”, cit.). E quindi magari gli accordi commerciali fashion, i cappellini e i pupazzetti li faranno solo con l’Inter. Chissà, magari così, dalla cosa più stupida e meno importante paradossalmente, qualcuno capirà il danno che è stato fatto. Il discorso è ancora molto lungo e articolato, non si può esaurirlo in questa settimana: lo riprenderemo. Ma permettetemi di chiudere con una riflessione riassuntiva. Una proprietà che non reagisce, inerme, passiva, a un fallimento totale su tutti i fronti, è una proprietà che non potrà mai avere credibilità e fiducia in nessuna sua scelta o decisione, se non quella di vendere. Firmato: uno – dei pochi – che la fiducia l’aveva incondizionatamente data e persino chiesta, evidentemente sbagliando".
"*P.S. Non mi sono scordato dell’asterisco di inizio pezzo. Quella frase – non casualmente scelta – è di Paolo Maldini, oggettivamente una persona con alcuni limiti caratteriali, che ha sbagliato spesso atteggiamenti e toni. Ma che ha fatto più di chiunque altro la storia del Milan. A proposito di errori e di scuse, sono rammaricato di esserci arrivato tardi: evidentemente lui certe cose le aveva capite prima". LEGGI ANCHE: Milan, con Ibrahimovic hai fallito. Altro che DS, a questo club serve Paolo Maldini >>>
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