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Milan, le difficoltà per il rifinanziamento del debito ed i dubbi di UEFA e F.I.G.C.

Marco Fassone Milan
Yonghong Li ed il Milan hanno un debito complessivo con il fondo Elliott di 303 milioni di euro più interessi: le istituzioni in fase di allerta

Daniele Triolo

Le rivelazioni dell' sui provvedimenti giudiziari cinesi sul patrimonio del proprietario e Presidente del Milan, Yonghong Li, chiariscono bene per quale motivo, finora, il club rossonero non sia ancora riuscito a trovare qualcuno disposto a rifinanziare il debito in essere con il fondo di investimenti statunitense Elliott Management Corporation.

Lo sostiene l'edizione odierna di 'Tuttosport' che spiega come sia difficile trovare un fondo che copra i 180 milioni di euro più interessi della tranche di debito che fanno capo alla 'Rossoneri Sport Investments Luxembourg', società controllata da Yonghong Li, considerando la mancanza di garanzie. Molto più semplice, invece, rifinanziare il doppio bond, per un totale di 123 milioni di euro più interessi, relativo ad A.C. Milan S.p.A.: diritti tv, sponsorizzazioni e incassi da biglietteria sono garanzie certe, ha commentato infatti 'Repubblica'.

Proprio per quest'ultima situazione, in questi giorni si è parlato molto della possibilità per rendere più riconoscibili i ricavi del club, come già fatto, per esempio, dall'Inter quando era Presidente il tycoon indonesiano Erick Thohir. Il veicolo, ha sottolineato 'Tuttosport', in realtà esisterebbe già: si potrebbe, per lo scopo, adattare 'Milan Entertainment Srl', già presente all'interno del gruppo Milan.

Intanto aspettano notizie, e guardano alla vicenda rifinanziamento con occhio molto interessato, anche UEFA e F.I.G.C.: la UEFA, infatti, dovrà vedere il Milan tra poco più di un mese per il settlement agreement e resta preoccupata alla luce delle novità emerse sui guai giudiziari di Yonghong Li. Per ora, ha sottolineato 'Repubblica', il Milan non rischia l'esclusione dalle prossime coppe europee. Il Milan, ha evidenziato 'La Gazzetta dello Sport', è una società che brucia 8-10 milioni al mese e, pertanto, necessita del costante supporto della proprietà. Soprattutto perché, oltre ai controlli UEFA, ci saranno a breve anche quelli della Covisoc per l'iscrizione al campionato.

“L'indice di liquidità della F.I.G.C. - ha concluso la 'rosea' -, è un Everest per tanti club, compreso il Milan: se si sfora deve essere l'azionista ad intervenire con il capitale. I controlli federali riguarderanno il periodo intermedio 1° luglio – 31 marzo con bilancio da certificare: con questi numeri non si scherza”.

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