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Milan, la società racchiusa in tre nomi: Elliott, Li e Rybolovlev

Yonghong Li Milan
La situazione societaria del Milan tiene banco in queste ore convulse e agitate. Elliott vuole il club, Li non molla, Rybolovlev prova a inserirsi: il punto

Giovanni Calenda

La vicenda societaria del Milan possiamo immaginarcela facilmente come il racconto di una barzelletta che inizia più o meno così: ci sono un cinese (Yonghong Li), un americano (Elliott) e un russo (Dmitrij Rybolovlev). Il racconto continua: tutti hanno un peso nelle sorti del Milan. In questo momento, come si legge anche tra le righe del Sole 24 Ore, il gioco è principalmente nelle mani di Paul Singer, maggior azionista del fondo americano; mentre Li, pressato dal rischio di perdere tutto ciò che di buono ha fatto finora, cerca in tutti i modi di inserire il patron russo del Monaco all'interno della società.

E così, dopo tante discussioni e dietro front, sembra si sia arrivati a una pre-intesa: secondo i rumors Rybolovlev sarebbe disposto a sborsare subito i 32 milioni di euro prestati da Elliott a Li per l'aumento di capitale (la scadenza era prevista per venerdì scorso) ma per la chiusura di tutto il pacchetto societario servirebbero alcune settimane di duro lavoro. Ma ad oggi c'è da fare necessariamente i conti con Elliott: non si può firmare nulla senza il consenso dell'"americano", che sembra voler diventare presto proprietario del club. La proposta che Singer potrebbe avanzare a Li per uscire di scena è quella di saldare (entro la fine di questa settimana, non oltre) sia i 32 milioni prestati due settimane fa, sia l'intero debito che il Milan detiene nei suoi confronti: circa 300 milioni di euro. E a chi, di fronte a questa ipotesi, non scapperebbe un accenno di risata? Una barzelletta, appunto. In cui il cinese sicuramente ne uscirà sconfitto.

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