Era diventato un esubero, quasi fuori rosa, al punto che, a gennaio, il Milan - che per tutto l'anno lo ha escluso dalla lista UEFA per la Champions League - lo aveva praticamente regalato al Monza. Lui ha rifiutato i brianzoli, preferendo restare in rossonero per giocarsi le sue carte. Erano state pochissime con Paulo Fonseca, anche per via di un infortunio e di un'operazione; erano state poche, fino a qualche settimana fa, anche con Sérgio Conceição in panchina.
Gol importanti, si integra bene nel 3-4-3 con Pulisic e Leão
—Poi, però, ad un certo punto, la svolta. Una volta che il Milan è passato dal 4-2-3-1 al 3-4-3, una punta con le caratteristiche di Jovic, attaccante che oltre ad essere letale in area di rigore sa legare bene il gioco, è diventata necessaria. E lui, che aveva già segnato nei pochi minuti in cui era stato in campo a Napoli e contro la Fiorentina, ora ha punito (due volte) anche l'Inter in Coppa Italia.
Le sue caratteristiche ben si sposano con quelle di Christian Pulisic e Rafael Leão, che gli girano attorno partendo dagli esterni e è innegabile come ora Jovic si candidi per essere anche l'uomo della finale di Coppa Italia del prossimo 14 maggio contro il Bologna. Sebbene, nelle prossime gare, anche Abraham e Giménez avranno il loro spazio. Insomma, Jovic ha vinto la scommessa: è voluto restare al Milan per imporsi e ci sta riuscendo. Magari riuscirà anche a guadagnarsi il rinnovo di contratto per un altro anno. LEGGI ANCHE: Milan, Conceicao punta la conferma: se vince la Coppa Italia può restare! >>>
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