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RASSEGNA STAMPA

Milan, il Sindaco Sala resta. Ma per San Siro tutto rinviato a settembre

Francesco De Benedittis
Il sindaco Sala non si dimetterà: resta in carica fino al 2027. Ma sul futuro di San Siro, Milan e Inter dovranno attendere settembre

Come riporta oggi, 21 luglio, Luca Bianchin su La Gazzetta dello Sport, nonostante il campionato sia fermo, San Siro è al centro di mille voci. Questa volta, però, non riguardano il calcio giocato: lo stadio di Inter e Milan è diventato terreno di scontro politico, amministrativo e giudiziario. Proprio oggi il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlerà in Consiglio Comunale per la prima volta dopo l’inchiesta aperta dalla Procura di Milano sull’urbanistica e in particolare sulla gestione dello stadio. L’indagine riguarda presunti favori edilizi e ha portato alla richiesta degli arresti domiciliari per sei persone, tra cui Manfredi Catella (CEO di Coima), Giuseppe Marinoni (manager immobiliare) e Giancarlo Tancredi (assessore alla Rigenerazione urbana). Tutti sono accusati, a vario titolo, di corruzione e abuso d’ufficio.

Accordo Sala–PD

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Nella giornata di ieri, il sindaco Sala ha incontrato una delegazione del Partito Democratico milanese. Al termine dell’incontro, il segretario Alessandro Capelli ha rilasciato una nota: "È stato un incontro costruttivo. Come delegazione abbiamo ribadito al sindaco l’appoggio e il sostegno del Pd. Abbiamo espresso le nostre priorità, confermando al sindaco la necessità di segnali di cambiamento per rispondere ai nuovi bisogni della città. Può essere un’occasione per ripartire, investendo sul confronto serrato con la città da parte di tutto il centrosinistra, dando priorità alle sfide più pressanti che hanno investito Milano: diritto all’abitare, sviluppo urbanistico, accessibilità, equità e città pubblica."

Salvo sorprese, quindi, Sala non si dimetterà e continuerà il suo mandato fino al 2027, proclamandosi estraneo ai fatti contestati nell’inchiesta. Tra le sue priorità per rimanere a Palazzo Marino c'è anche la vendita di San Siro a Inter e Milan.

Se Sala si dimettesse, quali conseguenze?

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Se Giuseppe Sala dovesse dimettersi, l’intero progetto di vendita di San Siro a Inter e Milan rischierebbe di saltare. Il Milan ha già pronto il piano alternativo di San Donato, mentre l’Inter, a quel punto, potrebbe valutare di seguirla, anche se non esiste ancora un piano chiaro da parte del club nerazzurro. Tuttavia, come detto, Sala non sembra intenzionato a lasciare il suo incarico, il che renderebbe ancora possibile la vendita dell’impianto storico.


Tutto rimandato a settembre ...

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Nonostante il Comune abbia trovato un accordo preliminare con Inter e Milan per la vendita dello stadio, fissando il prezzo a 197 milioni di euro, la procedura è tutt’altro che conclusa. L’accordo deve essere approvato prima dalla Giunta Comunale e poi dal Consiglio. Inizialmente, si puntava a chiudere tutto entro il 31 luglio, data di scadenza del bando per l'acquisto dell'impianto. Tuttavia, con ogni probabilità, l’iter slitterà a settembre.

I tempi di acquisto

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Inter e Milan devono formalizzare l'acquisto entro il 10 novembre, data in cui il secondo anello di San Siro compirà 70 anni. Questo rappresenta una scadenza cruciale, poiché da quel momento scatterà il vincolo culturale, che impedirebbe la demolizione dello stadio. Se Giunta e Consiglio approveranno l’accordo a settembre, i due club avranno circa due mesi per formalizzare l’acquisto.

Gli ostacoli: maggioranza a rischio

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Tuttavia, non mancano gli ostacoli. L’approvazione in Consiglio Comunale è tutt’altro che scontata: su 48 consiglieri, 31 appartengono all’area di governo, ma 5 di questi hanno già espresso opposizione alla vendita. Con la maggioranza fissata a 25 voti, il via libera è appeso a un filo. Una bocciatura farebbe naufragare il progetto e obbligherebbe i club a valutare soluzioni alternative.